La collezione Thannhauser arriva a Palazzo Reale
Dal 17 ottobre 2019 al 1 marzo 2020 il Palazzo Reale di Milano ospita l’importantissima esposizione intitolata Guggenheim. La collezione Thannhauser, da Van Gogh a Picasso. La mostra presenta circa cinquanta opere fondamentali per la storia dell’arte nei periodi impressionista, post-impressionista e delle avanguardie di inizio Novecento. La curatela prende la voce di Megan Fontanella, curatrice d’arte moderna al Guggenheim di New York. È proprio da quest’ultimo che provengo molte delle opere esposte, sebbene la parte più cospicua appartenga a quella che fu la collezione Thannhauser. Justin K. Thannhauser fu un mercante d’arte tedesco che contribuì alla diffusione dell’arte moderna in Europa. Dopo aver perso moglie e figli, egli donò la sua collezione alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, che oggi, per la prima volta, permette di esporre i propri capolavori in Italia. La mostra è promossa dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira.
Artisti & opere: l’esposizione
La mostra “Da Van Gogh a Picasso” si afferma come un’importante occasione per ammirare i capolavori della collezione Thannhauser, prima mai esposti fuori dagli Stati Uniti. In esposizione, le opere saranno prevalentemente già note al pubblico. Il loro valore è, infatti, tale da avergli garantito, negli anni, fama internazionale. Ora, a Palazzo Reale, è possibile ammirare queste eccellenze dal vero.
Una cospicua presenza nella mostra è data da tredici opere di Pablo Picasso, che fu amico stretto di Justin K. Thannhauser. Al suo fianco non può mancare Georges Braque, di cui sono esposti quattro dipinti. Proseguendo, sei sono le opere visibili del maestro Paul Cézanne. Di Vincent Van Gogh si possono ammirare tre dipinti. Di Paul Gauguin, invece, compare con una singola opera del suo periodo a Tahiti: il paesaggio Haere Mai, del 1891. Per concludere, tra i maestri impressionisti non mancano opere di Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir ed Edgar Degas, insieme al loro predecessore Édouard Manet.
di Chiara Pellini