Il progetto charity Marni “100 sedie: l’Arte del Ritratto” , presentato per la prima volta durante il Salone del Mobile 2012 e seguito da una nuova edizione di 125 sedie durante Art Basel and Design Miami 2012, è stato quest’anno reinterpretato in nuovi modelli per il Salone del Mobile di Milano presso la Spazio MARNI in viale Umbria 42.
La realizzazione delle opere, sedie in metallo con sedute, schienali e braccioli fatti con fili intrecciati in PVC multicolor, è stata affidata ad un gruppo di ex detenuti colombiani con l’obiettivo di aiutarli a reinserirsi nel mondo del lavoro. Questo tipo di sedute sono state a loro volta interpretate da Marni che ha creato nuove varianti di interlace e colori ispirandosi all’idea di “salottini in città”. La collezione, composta da sedie, chaise-longue, sedie a dondolo e tavoli, è stata poi arricchita da vivaci modelli pensati per i bambini. Tutto il ricavato della vendita dei salottini sarà devoluto in beneficenza.
Due modelli di sedute sono ora esposti presso il Design Museum di Londra fino al 7 luglio: il marchio è stato l’unico fashion brand nominato all’interno della categoria “Furniture” in lizza per il premio “Designs of the Year 2013”, che ha visto come vincitore assoluto di quest’anno il sito web del governo britannico GOV.UK.
Durante il Salonde del Mobile 2013 Marni ha incontrato inoltre il progetto del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea: “ABI-TANTI. La moltitudine migrante”. Tale progetto nasce con l’intento di rimettere in gioco i concetti di identità e differenza, di incontro, di provenienza da altri mondi.
Gli Abi-tanti sono piccoli oggetti che assumono la forma di umanoidi/robot con braccia, gambe, corpi e teste realizzati con scarti industriali. Nel weekend del 13-14 aprile, durante un workshop presso la Spazio MARNI, è stata data la possibilità ai visitatori di realizzare i propri Abi-tanti con materiali di recupero, tessuti e componenti di bijou, in parte delle collezioni Marni, ampliando così le famiglie già create in giro per il mondo.
(di Marta Lualdi – foto di Alessandro Fascini)