Un’opera senza pari
Il trionfo, progettato da Gio Ponti con l’aiuto di Tommaso Buzzi e Italo Griselli, si compone di elementi in porcellana impreziositi da decori in oro agatato dipinti da Elena Diana, una grande esecutrice. Nell’opera spicca la figura dell’Italia turrita adagiata su una conchiglia circondata da specchi che riprendono la superficie del mare: una raffigurazione allegorica dell’Italia con il capo turrito che si ispira alla Tyche di Antiochia Ponti, ripensandola in versione Déco. Le forme sono longilinee e disinvolte. Intorno all’elemento principale descritto, alcune piccole e grandi sculture quali il Cavallo marino, il Putto, il Cane che morde un serpente: tutti riferimenti alla cultura, alla storia e alla natura italiana.
L’idea progettuale
L’idea progettuale risale al 1925, ma solo nel 1929 viene approvata la versione definitiva del progetto. Inizialmente, l’opera includeva alcuni elementi come l’aquila imperiale, la lupa romana e dei trofei militari con fasci, tutte cose che non sono presenti nella versione odierna descritta sopra ed esposta al Museo.