“C’è quel che c’è e di quel che non c’è non manca nulla” – Works: 1983-2013
30 anni di lavori, progetti, sogni, intenzioni. Tutti racchiusi in una splendida exhibition “L’uomo Illustrato”, dedicata all’intensa attività creativa di Massimo Giacon, fino al 26 luglio presso la Galleria “Antonio Colombo – Arte Contemporanea”di Milano.
1983-2013 è il lasso di tempo in cui Giacon si è divertito a regalarci dinamici e colorati esempi del suo estro. Fumetti, illustrazioni, dipinti su tavole di legno, su tela, su teiere, oggetti di porcellana, oggetti di plastica, tessuti, oggetti in vetro, shaker, tappeti, orologi Swatch, lampadari, cd, copertine, graphic novels, video musicali, video in animazione e molto altro ancora…il repertorio di Giacon non conosce limiti e nemmeno li vuole conoscere.
Doveroso dunque ricostruire una mappa dei piccoli e grandi lavori del suo archivio personale, che coprendo 30 anni ci raccontano momenti, eventi e aneddoti della storia recente d’Italia tra fatiche, frustrazioni, intuizioni, ottimismo, pessimismo e speranze. Tante speranze per l’Uomo, lo stesso UOMO che ritroviamo declinato in contesti e frangenti temporali diversi a secondo dei momenti creativi dell’artista, ora in versione pop art, ora in quella futurista e surrealista, ora col fumetto che fa da filo conduttore al tutto.
Giacon, artista poliedrico, reinventa con molteplici linguaggi ciò che immagina e ciò che vuole trasmetterci. La sua lungimiranza creativa ci porta a pensare che sia uno dei maggiori esponenti, se non tra gli autori stessi, del movimento “Lowbrow” (oppure Surrealismo Pop), nato negli anni ’70 negli ambienti LosAngelini, attorno alle riviste di fumetti underground, di musica punk e di altre sottoculture californiane, caratterizzato dal ricorso a soggetti figurativi spesso caricaturali, accompagnati dall’uso di tonalità forti e da un’accentuata decoratività.
Peccato che Giacon abbia iniziato il suo lavoro quando il termine “Lowbrow” non era ancora stato coniato. Un outsider? Forse… Ma per noi di sicuro, uno dei maggiori esponenti della fumettistica italiana! L’arte, d’altronde, va afferrata ed è proprio ciò che intende fare la mostra “L’uomo Illustrato”: si rincorre la sua arte per renderla finalmente nota a tutti in modo più o meno unitario, ma sempre confusionario, per non smentire lo stile del Giaconismo!
(di Gloria Gaglione)