La forza femminile è l’immagine che traspare dagli scatti di Elisabeth Lee Miller. Donne protagoniste involontarie di catastrofici eventi storici che prendono vita davanti a loro; stiamo parlando dell’impatto con la Seconda Guerra Mondiale, epoca in cui la figura femminile, completamente dedita a famiglia e figli, prende consapevolezza del suo potenziale accennando i primi segni di indipendenza, costretta tra distruzione e dolore a rimboccarsi le maniche e combattere.
Elisabeth Lee Miller incarna la modernità in quanto donna che fà da narratrice della tragica esperienza di chi è costretta a rivoluzionare la propria vita, tra dolori e privazioni, scoprendo il mondo dell’ emancipazione. Con un passato da fotomodella per Vogue e la passione per lo scatto trasmessa dal padre, passa dall’essere “osservata” sulla carta patinata ad adoperarsi come osservatrice, con macchina fotografica alla mano, attraverso un’ unica e personale testimonianza.
Partendo dal mondo della moda, passando per gli insegnamenti di Man Ray e l’arte surrealista, i reportage e il giornalismo poi, raggiunge la sua massima espressività sul campo di battaglia, vivendo in prima persona eventi cruciali del Conflitto mondiale: fu l’unica reporter del gentil sesso ad accedere insieme alle truppe ai campi di concentramento di Dachau e Buchenwald e a farsi ritrarre nella vasca da bagno di Hitler dopo la fuga del Dittatore.
La guerra porta con sé un carico emotivo non indifferente ed Elisabeth Lee Miller lo comunica con un mix di shock, rabbia e disgusto ancora percepibili a distanza di oltre 70 anni. Seguiranno ferite mai rimarginate nell’artista stessa, come in tutti i sopravvissuti.
“A Woman’s War” è una raccolta di immagini, molte delle quali inedite, oggetti d’arte e documenti selezionati presso l’Imperial War Museum di Londra (fino al 24 aprile) di donne ostinate e tenaci proprio come l’autrice, che con il loro contributo hanno segnato il corso della storia.
di Silvia Fabris