La metamorfosi, l’arte e il design alla Milano Design Week 2021
Il cortile della GAM accoglie i visitatori per accompagnarli nel visionario universo di quattro artisti contemporanei. Ann Veronica Janssens, Azuma Makoto, Daan Roosegaarde e Vincent Van Duysen sono pronti a mostrare il racconto della metamorfosi nelle diverse accezioni simboliche, artistiche e creative. Questo è lo scenario scelto da Bulgari per l’installazione “Metamorphosis”, mostra artistica voluta dalla Maison in occasione della Milano Design Week 2021.
Una meticolosa esplorazione sulla tematica dell’evoluzione e del mutamento come concetto centrale della creatività moderna, ma anche della vita del singolo, della società, del mondo. “Metamorphosis” esplora l’evoluzione delle forme, il cambiamento nella sua continua trasformazione e innovazione.
Gli stessi principi che, dagli anni Quaranta ad oggi, ispirano la maestria e l’incessante evoluzione del design Bulgari, in particolare della collezione Serpenti. Sotto la direzione artistica di Alba Cappellieri, la maison romana racconta la figura del serpente, emblema di metamorfosi e simbolo di rinascita della filosofia Bulgari.
Dal paesaggio naturale di Makoto all’architettura di Roosegaarde
La mostra prosegue all’interno degli spazi della Galleria Moderna, dove quattro stanze monografiche ospitano la creatività dei quattro artisti. Per Azuma Makoto, autore della prima installazione, la metamorfosi esprime il concetto di vita nella sua precaria fragilità. In “The Garden of Eden”, un maestoso albero geometrico in ottone, colmo di fiori e frutti, enfatizza la bellezza della natura.
In quanto esseri viventi, tutti i suoi elementi naturali cambieranno forma, colori e profumi. Dal selvaggio paesaggio naturale di Makoto si passa poi alla rappresentazione architettonica del Pantheon di Daan Roosegaarde. “Lotus Oculus” è il tentativo dell’artista di interrogarsi sulle connessioni fra storia e futuro, natura e tecnologia. I giochi di luce e ombra creano uno spazio in continua evoluzione. Per Daan è un’opera di “tecno-poesia”, un dialogo continuo e dinamico tra spazio, persone e tecnologia.
La luce di Janssens e il riflesso di Duysen
La luce è invece protagonista dell’installazione di Ann Veronica Janssens. Per Metamorphosis, l’artista inglese sfrutta l’effetto ottico del riflesso della luce per generare immagini in continuo cambiamento. Mentre gli spettatori si muovono attorno a oggetti contenenti liquidi sospesi, la luce attraversa i piccoli spazi animando le superfici di colori e visioni inaspettate.
E ancora, “Shelter”, l’idea di Vincent Van Duysen: un mero spazio contemplativo in cui trovare riparo e silenzio. L’installazione sorge dal disegno del pavimento in legno, sviluppandosi in una composizione di superfici e pareti rivestite da sfumature metalliche dall’oro all’argento. Attraverso la superficie riflettente della scultura, l’intento dell’artista è quello di esaltare la metamorfosi della stanza e di chi si vede riflesso.
Una rivoluzionaria visione d’insieme sul cambiamento, quella creata da Bulgari, in perfetta linea con il momento storico che stiamo vivendo. “Del resto”, afferma Babin, Amministratore Delegato del gruppo Bulgari, “l’essere umano è la figura più emblematica del concetto di metamorfosi!”.
di Eleonora Formicola