Per celebrare il talento degli artisti Made in England e rivivere momenti e storie indimenticabili del mondo cinematografico e della moda, la Casa d’Aste Sotheby’s propone una selezione degli scatti più belli legati alle icone British.
Tra questi, Kate Moss Descending, uno scatto del 2007 di Mike Figgis – regista e compositore cinematografico inglese – non passa certo inosservato. Per una cifra stimata di 8000-12000 £, questa fotografia è una vera e propria opera d’arte: Kate Moss, l’iconica top model britannica, scende elegantemente le scale di una casa abbandonata, vestita di sola lingerie di lusso. La fotografia è stata scattata da Figgis durante la registrazione dei suoi quattro cortometraggi, “The Four Dreams of Miss X”, per il noto brand di lingerie Agent Provocateur: intimo di lusso creato per sedurre, che si contraddistingue per qualità, eleganza e sensualità proposte in ogni capo.
Ispirato dagli scatti pubblicati su Vogue dei più famosi fotografi di moda, Mike Figgis ritrae la modella nelle vesti di donna forte, felina e femme fatale, in una delle più emblematiche scene, la discesa delle scale, così come suggerisce il titolo stesso della fotografia.
Pittura, fotografia e arte raccontano da sempre storie indimenticabili, che prendono vita attraverso immagini in grado di creare nel tempo contaminazioni di persone, forme, visioni e luoghi. Kate Moss, infatti, non è stata di certo la prima “a scendere le scale”.
Marcel Duchamp, uno dei maggiori esponenti del dadaismo, non iniziò a sconvolgere il pubblico con il famoso “Orinatoio”, bensì con il “Nudo che scende le scale N. 2”, opera realizzata nel 1911 e rifiutata dalla rappresentanza cubista al Salon des Indépendant, per poi essere esposta ed apprezzata in America, dove si trova tutt’ora.
Ispirandosi a “Figura umana che scende una scala”, cronofotografia del 1872 di Eadweard Muybridge, Duchamp realizza una rappresentazione astratta del movimento a livello concettuale attraverso le successive posizioni di una figura che scende le scale, collegate in un complesso ritmo sovrapposto, dinamico e simultaneo. Chiari sono infatti i riferimenti alla fotografia dal punto di vista tecnico e al Futurismo dal punto di vista pittorico.
Tra gli intellettuali sempre pronti a proporsi in maniera inaspettata come Marcel Duchamp troviamo Gerhard Richter, uno dei grandi artisti del Ventesimo e Ventunesimo Secolo, dedito allo sperimentalismo e alla ricerca dell’oggettività.
Per la realizzazione del suo nudo che scende le scale “Ema (Nude on Staircase)” del 1967, che vede protagonista sua moglie, si è lasciato influenzare dal dipinto di Duchamp abbandonando però il carattere meccanico per far posto ad una figura più realistica, tipica della fotografia. Richter è un artista versatile, che ha usato la pittura come mezzo fotografico, così come si può notare dalla diversità dei suoi lavori, che spaziano dagli oli su tela alle fotografie sovraverniciate.
La figura femminile ritorna in un’altra opera dell’artista: “Donna che scende le scale” del 1965, in cui è possibile notare, oltre al ricorrente atto, anche un tocco di glamour e mondanità: la donna che percorre le scale indossa un bellissimo abito lungo, un foulard al collo e vistosi orecchini. Un primo accenno di fotografia di moda, la quale ha sviluppato nel tempo una propria estetica e si è diffusa diventando una vera forma d’arte.
La fotografia, che nasce nel 1839, ha sempre avuto un rapporto molto conflittuale con la pittura, eterna sua rivale in un confronto dal quale mai è riuscita a liberarsi. Queste opere, frutto di artisti che hanno dato vita a nuovi atteggiamenti verso l’arte, in termini distruttivi nei confronti di regole e convenzioni, simboleggiano le prime sperimentazioni per dimostrare come i processi creativi si influenzino a vicenda per realizzare opere cariche di significato e senza tempo.
di Flavia Liviero