Il MACRO, Museo d’arte contemporanea di Roma, presenta Tsibi Geva: Recent and Early Works dal 30 maggio al 14 settembre 2014.
Figlio di uno dei maggiori esponenti del Bauhaus israeliano, è tra gli artisti più noti del panorama contemporaneo nazionale.
L’esposizione romana, a cura di Barry Schwabsky e Giorgia Calò, raccoglie circa trenta dipinti, tutte opere degli anni Ottanta. Il lavoro presenta una miscela di diverse matrici culturali, etniche e politiche che creano rapporti dialogici e contemporaneamente esprimono tensioni e conflitti profondi. Punto focale della mostra sono i quadri creati da Geva in questi ultimi anni. Sembrano turbini selvaggi, in cui vorticano frammenti di membra umane, elementi vegetali, uccelli e pezzi di oggetti.
Barry Schwabsky definisce questi quadri “escalation selvaggia”. Oltre all’angoscia esistenziale, nei dipinti è insita anche una “rottura dell’ordine” ed il tentativo di sconvolgere le logiche del linguaggio, dello stile e degli elementi fondamentali dell’arte figurativa.
La mostra è costruita come un enorme installazione in cui i lavori si inseriscono in relazione e reazione all’architettura ed all’”accumulo di memorie”.
La collocazione spaziale e l’ambiente mentale costruiti da Geva “aggrediscono” il visitatore e provocano il suo coinvolgimento emotivo portandone a galla le ansie ed esprimendo una visione del mondo dura, dilaniata, sconcertante e piena di dubbi.
Accorrete a visitare questo “diverso modo di guardare il mondo” al Macro di Roma da martedì a domenica, ore 11.00- 19 ed il sabato fino alle 22.00.
di (Stefania Virno)