Grande retrospettiva sul gioielliere francese
Niente meno che la Ville Lumière, Parigi, poteva essere la sede più “brillante” per la mostra retrospettiva su Monsieur Cartier.
“Le Style et L’Histoire“, questo il titolo della mostra che ben identifica la vera anima del brand di alta gioielleria francese, conosciuto in tutto il mondo per la raffinatezza ed eleganza. Se proviamo a soffermarci un momento su Cartier, ci torneranno alla mente gli orologi da polso, i gioielli tempestati di pietre preziose, un leopardo dalle sinuose movenze: il languido lusso di altri tempi.
Noi vediamo cos’è oggi, ai giorni nostri, la maison Cartier, ma alle sue spalle vanta un’esperienza storica che ha origine a metà dell’Ottocento, quando i gioielli agghindavano le signore della nobiltà parigina e internazionale. Dal classicismo più puro muovendosi fino ai salti creativi più straordinari, il genio Cartier ha guidato sulla strada di una creatività sempre dinamica, pronta ad inseguire i segnali di cambiamento della società e dei suoi codici, a volte adattandosi al gusto del momento e altre volte inventando nuove e mirabolanti tendenze.Conoscete i “pendules mystérieuses” ? Sono piccoli orologi da tavolo, in cui il meccanismo non è visibile ad un primo sguardo o non lo è per niente: il virtuosismo sta proprio nell’ invisibilità della meccanica.
Louis Cartier non era solamente “bravó”, come dicono i francesi, nel proprio mestiere, ma aveva talento, di quello che sconfina facilmente nell’arte e non c’è location più adatta del Salon d’Honneur del Grand Palais di Parigi, per celebrare Monsieur Cartier, il “joaillier des rois” che ha vestito re, regine e imperatori. Un esempio? L’imperatrice Eugenia è stata la prima “socialitè” a farsi vestire da Cartier. Dopo il suo primo acquisto fu un susseguirsi di teste coronate, che scelsero di indossare i gioielli del grande artista.
L’esposizione esibisce più di 600 capolavori: orologi di lusso, opere di alta gamma e preziosi di ogni natura. All’interno dell’allestimento ci sono esemplari provenienti da collezioni private, istituzioni e collezioni museali francesi e straniere, finora mai esibiti sotto i riflettori. Per l’occasione sono stati aperti gli archivi Cartier e presentati al pubblico oltre 300 documenti tra bozzetti, calchi in gesso, schizzi, fotografie, autocromie, registri di magazzino, disegni e ordini: una cronologia che svela il processo creativo visto da angolazioni, che ancora non erano state esplorate
. Se siete a Parigi per le romantiche vacanze invernali, non mancate di fare un salto al Grand Palais per rifarvi gli occhi!
di (Diana Pinchi)