Dior e Starck, un incontro eterno
Milano si accende di entusiasmo, tra gli eventi del Fuorisalone 2022: dopo anni di stop si torna a vivere la settimana più attesa, la Milano Design Week. Si conversa, si passeggia curiosi, si incontrano i creatori, si scambiano prospettive e pareri. Le collaborazioni sono vere e proprie dichiarazioni d’intenti tra designer e architetti che danno vita a capolavori moderni.
È incredibile l’abbraccio figurativo tra la moda e il design, come nel caso di Dior, che ha scelto il Settecento di Palazzo Citterio in Brera per presentare il progetto The Dior Medallion Chair.
Eletta dallo stesso Christian Dior tra i simboli iconici del marchio, la seduta Luigi XVI è diventata elemento d’arredo fondamentale delle boutique di tutto il mondo, dell’atelier e di campagne pubblicitarie della Maison. È lei, Miss Dior, così battezzata in rappresentanza della femminilità più assoluta.
Il Direttore Creativo Maria Grazia Chiuri l’ha ritappezzata con l’amato toile de Jouy e ha chiamato sedici artisti e designer a reinterpretarla secondo i loro gusti estetici. La collaborazione prevede artisti del calibro di Nendo, Oki Sato, del sudafricano Atang Tshikare, così come Pierre Yovanovitch, India Mahdavi e Joy de Rohan Cabot, più familiari alla couture. Il tutto è condito da una musica classica in sottofondo che rende idilliaca ed eterea l’experience.
Starck tips
“Nella nostra memoria quando pensiamo alla parola ‘sedia’ pensiamo a un simbolo nella cultura occidentale. Con La Medallion Chair ho ridefinito il suo design e tolto tutto ciò che c’era in più per arrivare all’essenziale e cogliere l’eleganza del minimalismo. Alla fine del processo si arriva a questo: l’osso, la colonna vertebrale. L’idea è che non puoi fare a meno di quel che c’è. Quando arrivi all’essenziale come in questo caso, puoi garantire alle persone che acquisteranno e utilizzeranno la sedia la sua longevità. Perché se prima era obsoleta, adesso la parola più moderna è ‘trasmissione’, eredità, longevità. Miss Dior ha nel suo DNA la longevità perché nasce dal nulla con materiale indistruttibile. Magari verrà trovata fra 300 anni e le persone penseranno ‘oddio, è Dior! Che chic’”. Così parla Starck in merito al processo creativo alla base del progetto.
Consiglia inoltre di godersi l’atmosfera di festa che si respira durante i giorni del Fuorisalone, sorseggiando un Bellini o un Negroni su una terrazza milanese. Non possiamo che essere d’accordo con lui. Cin cin!