La fiera sulla fotografia contemporanea più attesa che mai
I nuovi spazi del Superstudio Maxi a Milano dal 7 al 10 Ottobre ospiteranno l’attesissima decima edizione di MIA FAIR, che quest’anno sarà incentrata sul tema della trasversalità dei linguaggi artistici e i progetti sviluppati tra la fotografia e il design. Nonostante i numerosi rinvii per celebrare questo importante anniversario, MIA FAIR aprirà i battenti facendosi portavoce ed espressione del complesso e intrigante rapporto che hanno tra loro la fotografia, gli oggetti d’arte e il design.
Focus on: contaminazione
Un cambio di rotta sulle classiche tematiche lo si ha avuto anche introducendo una sezione dedicata al vintage, ospitando stand che esporranno stampe rare, storiche e, per l’appunto, vintage. Quest’ultimo sono diversi anni che sta prendendo piede, e per i collezionisti è un vero e proprio trend.
Il bello di MIA FAIR è la volontà di dedicarsi sia ai professionisti che agli appassionati visitatori, ponendo tutti sullo stesso piano e incentivando i giovani a imparare a conoscere ciò che finora hanno (magari) sempre osservato con occhi tra il perplesso e l’ambiguo.
I direttori Fabio Castelli e Lorenza Castelli hanno scelto il fotografo britannico Rankin per firmare la visual identity della fiera. Rankin si è sempre contraddistinto per un approccio audace dietro l’obiettivo, intensificato da quella dote estrosa fondamentale per rappresentare l’iconografia contemporanea. Al MIA FAIR, il fotografo ha dedicato le immagini tratte dal suo progetto “Saved by the Bell”, realizzato in collaborazione con il make-up artist Andrew Gallimore.
L’intento del progetto è fare un richiamo alla cultura tipica degli anni ’80 e ’90, dove di base si evidenzia il forte senso estetico e l’adorazione per il mondo cromatico pop. Il titolo stesso preannuncia la voglia di rileggere alcuni elementi chiave di quei tempi, rivisitati e osservati con occhi avanguardisti.
Cosa vedere al MIA FAIR
Primo su tutti, il progetto che Giovanni Gastel, fedele e caro amico del MIA FAIR, aveva ideato per l’edizione 2020. Un omaggio sentito da tutta la direzione della fiera al grande fotografo scomparso recentemente.
Il cuore del MIA è un panel di 90 gallerie sia italiane che straniere provenienti da diverse parti del mondo, che andranno ad affiancare due sezioni in grado di destare molta attenzione: MIDA – Milan Image Design Art e Beyond Photography.
MIDA – Milan Image Design Art – è dedicata ai progetti creatori di un dialogo tra il design e l’oscuro mondo della fotografia. Tra le mostre del MIDA, gli affezionati al tema della sostenibilità potranno scoprire Parallel, curata da Mosca&Partners, dove progetti innovativi e oggetti creati da designer contemporanei internazionali si interfacciano ad artigiani che producono piccole serie puntando sulla qualità e parlano con le opere fotografiche.
Imperdibili anche la rassegna curata da Nicola Quadri, esperto di design nordico, e quella di Alessandro Stefanini, proposta come una wunderkammer con mobili vittoriani che dialogano, attraverso la chiave dell’ironia, con il fotografo Elliot Erwitt.
Beyond Photography si presenta invece come un format innovativo, a voler sottolineare il significato che ha oggi il termine “fotografia”, sempre in rapporto all’universo dell’arte. Domenico De Chirico, proprio al suo interno, mette in atto Beyond Photography – Dialogue, che vuole far conoscere gli artisti internazionali alle nuove generazioni.
Appare del tutto nuovo l’approccio di De Chirico, in quanto mette in mostra e analizza come un’opera originata da altri canali comunicativi quali la scultura, la pittura e, vedendo i tempi moderni, il video, possa essere in grado di instaurare un filo conduttore con una fotografia classica.
I premi del MIA FAIR
La fiera milanese torna insieme ai suoi premi, uno su tutti il New Post Photography, rivolto alla promozione dei trend più creativi e le relative ricerche del mondo della fotografia.
Grazie alla curatrice greca Nina Kassianou, per lungo tempo collaboratrice del MOMus – Thessaloniki Museum of Photography, del Photographic Center of Skopelos e promotrice di Return Ithaca, verrà proposta una residenza d’artista nell’isola greca a uno dei talenti premiati da New Post Photography 2020 e 2021, che culminerà nella produzione di un progetto fotografico di respiro internazionale realizzato sotta la guida di Krzysztof Candrowicz, curatore e Art Director del Fotofestiwal di Łódź, Polonia, e di Martin Breindl, curatore e media artist FLUSS, Wolkersdorf, Austria. Il risultato della residenza sarà esposto in una sede europea che di anno in anno cambierà.
MIA FAIR quest’anno potrà festeggiare come si deve il suo decimo compleanno, in un ambiente esplosivo di cultura; perché osservando una fotografia ci si arricchisce sia a livello mentale che fisico; provare a capire cosa c’è dietro all’opera realizzata da un fotografo infatti, è un qualcosa che forse rimarrà sempre nascosto ma, al tempo stesso, provare a estrapolare una propria personale interpretazione, fa impinguare gli animi.
di Agnese Pasquinelli