Miart 2025: Milano al centro del mondo – Gilt Magazine

Miart 2025: Milano al centro del mondo

Milano torna a vestire i panni di capitale dell’arte contemporanea

a cura della Redazione

Dal 4 al 6 aprile (con anteprima VIP il 3), negli spazi di Allianz MiCo, va in scena la ventinovesima edizione di miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano. Con 179 gallerie da 31 Paesi e cinque continenti, miart riafferma la sua centralità nel panorama europeo e si conferma come crocevia privilegiato di dialoghi tra passato, presente e futuro dell’arte.

Sotto la direzione artistica di Nicola Ricciardi, l’edizione 2025 ruota attorno al tema “among friends”, un invito a consolidare le relazioni tra artisti, galleristi, curatori e pubblico. Un titolo che non è solo una dichiarazione d’intenti, ma anche un riflesso della rete di alleanze culturali che la fiera ha saputo costruire negli anni.

Un atlante globale dell’arte

Tra ritorni attesi e nuovi debutti, miart 2025 porta in città gallerie di primo piano come Sadie Coles HQ, Ben Brown Fine Arts, MASSIMODECARLO, Victoria Miro ed Esther Schipper. La sezione Established si arricchisce quest’anno anche di partecipazioni illustri come The Breeder da Atene e Meyer Riegger da Berlino. Accanto a loro, un’ossatura forte di gallerie italiane come Galleria Continua, Lia Rumma, Gió Marconi e Francesca Minini che confermano Milano come hub internazionale.

A cavallo tra le epoche, torna anche Timescape, il percorso tematico dedicato ai dialoghi tra maestri del Novecento e voci contemporanee. Un esempio? Le delicate tessiture di Herta Ottolenghi Wedekind in dialogo con le opere su carta di Martín Soto Climent nello stand di Galleria Gomiero.

Sguardi nuovi: la sezione Emergent

Spazio all’energia delle nuove generazioni con la sezione Emergent, curata da Attilia Fattori Franchini. Venticinque gallerie da tutto il mondo – dal Canada all’Australia, passando per Messico, Regno Unito e Italia – portano proposte fresche e sperimentali. Milano non resta a guardare: tra le realtà più promettenti ci sono ArtNoble, MATTA, zaza’ ed eastcontemporary. E il passaggio di tre ex partecipanti di Emergent nella sezione Established dimostra che questa vetrina è molto più di un trampolino.

Portal: dove l’arte sfida ogni confine

Portal, curata da Alessio Antoniolli, è la sezione che più di tutte rompe le barriere. Dieci progetti monografici che sfidano gerarchie e categorie, esplorando geografie ibride, mitologie indigene e linguaggi transdisciplinari. Tra gli highlight: il collettivo ghanese blaxTARlines, lo scultore camerunense Victor Fotso Nyie e l’enigmatica Lucy Otter da Galleria Franco Noero.

Non solo fiera: premi, commissioni e collaborazioni

Come ogni anno, miart è anche una macchina culturale fatta di premi, acquisizioni e collaborazioni d’alto profilo. Dalla SZ Sugar miart commission (dedicata a un’opera ispirata a una composizione inedita di Ennio Morricone) ai riconoscimenti più consolidati come il Premio Herno e il Premio LCA per Emergent, la fiera si conferma terreno fertile per nuovi talenti e progettualità ibride.

Grande attenzione anche per la fotografia, con il Premio Orbital Cultura – Nexi Group, e per la produzione artistica, grazie al Premio Matteo Visconti di Modrone, che permetterà a un artista selezionato di realizzare un’opera alla storica Fonderia Artistica Battaglia.

Focus Rauschenberg: un gigante per il centenario

Il centenario di Robert Rauschenberg è uno dei fil rouge dell’edizione. Grazie alla collaborazione con la Robert Rauschenberg Foundation e Intesa Sanpaolo – main partner della fiera – una selezione di opere dell’artista americano sarà visibile tra l’area lounge della banca e il caveau delle Gallerie d’Italia.

Moda, istituzioni e visioni future

Miart è sempre più una piattaforma culturale trasversale. Anche nel 2025 non mancano le sinergie: dalla collaborazione con MSGM, che commissiona ogni anno un’opera site-specific per l’ingresso della fiera, all’impegno di Maison Ruinart con il progetto “Conversations with Nature”.

Tra le novità, spicca la presenza del Ministero della Cultura con la Direzione Generale Creatività Contemporanea, a testimonianza di un’attenzione crescente da parte delle istituzioni per i linguaggi dell’arte attuale.

Milano, capitale di relazioni e visioni

In un mondo che cambia in fretta, Miart 2025 lancia un messaggio chiaro: l’arte è, prima di tutto, relazione. E Milano, con la sua capacità di essere al centro del mondo senza perdere la propria identità, si conferma il palcoscenico ideale per questo scambio globale. Among friends, tra amici sì, ma con una visione ben precisa: costruire futuro, insieme.

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