Michele Tombolini, artista veneziano multiforme, esordisce con una mostra organizzata dalla galleria internazionale Cris Contini Contemporary composta da 25 opere diversificate. Il titolo, “Arazzi Animalier”, svela celatamente il filo conduttore di una mostra che si pone come rappresentante della poetica social pop dell’artista.
La mostra
Chi parla di Michele Tombolini, parla di un artista poliedrico che ha fatto di pittura, scultura, installazioni e performance il suo veicolo per lanciare messaggi sociali attraverso un approccio artistico estremamente concettuale.
Chi dice Cris Contini Contemporary, dice galleria di fama internazionale, punto di riferimento supremo per tutti i collezionisti del mondo che vogliono avere accesso ad un portfolio eclettico di grandi artisti, da Pablo Picasso a Andy Warhol e Lucio Fontana. E chi poteva ospitare una mostra che è la quintessenza di bellezza, ricerca e sapienza creativa, se non il salotto Milanese per antonomasia?
Il Salotto di Milano altro non è che un vero e proprio laboratorio di eccellenze – da molti definito Luxury hub – che vuole accogliere e celebrare il Made in Italy offrendo il suo spazio a eventi artistici, presentazioni di moda e design, e iniziative che meritano di essere raccontate. Trattandosi di un punto di riferimento per gli esteti che apprezzano la bellezza di unicità e autenticità, Michele Tombolini ha scelto di essere rappresentato da questo spazio che sposa alla perfezione i valori delle sue opere.
Le opere
L’artista presenta sculture, quadri e installazioni per un totale di 25 opere dal nome “Arazzi Animalier”. Il titolo racchiude in sé due elementi importanti che fanno da padroni: gli arazzi come protagonisti, in sostituzione delle semplici tele, e la presenza di una componente del mondo animale come soggetto artistico.
La scelta degli arazzi non è solo un rimando alle origini veneziane dell’artista, ma un desiderio di perpetuare la maestria e la compostezza tessile veneziana che è andata perduta nel corso degli anni, e che si pone in forte contrapposizione con il caos contemporaneo.
I soggetti sono creature fantasmagoriche nate da una compenetrazione di figure umane e animali con l’obiettivo di essere portatori di tematiche sociali che stanno molto a cuore all’artista: la violenza sulle donne, l’immigrazione, il futuro dei giovani, la prostituzione minorile e la psicosi pandemica.
Tombolini ha dato prova negli anni di aver mutato il suo linguaggio artistico in un codice ottimistico e positivo, da quando lo scorso 18 giugno ha presentato l’installazione scultorea “X Square” al centro di Mestre come simbolo di ottimismo e fiducia per le vittime fisiche e morali del Covid-19.
Ma nonostante questa onda di speranza, l’artista non dimentica di rivolgere un messaggio di carattere sociale a chi osserva le sue opere, caratteristica che ha fatto della sua arte un’icona social pop, dove “pop” deriva dal suo approccio all’immagine.
Collage materici e colori brillanti su arazzi sapientemente strutturati, un intento educativo sociale alle spalle e un servizio di hospitality di altissimo livello garantiscono ai visitatori un’esperienza da non perdere.
di Martina Tronconi