Per l’edizione del Salone del Mobile di quest’anno, MINI in collaborazione con Studiomama, noto studio di design londinese, presenta una nuova linea di installazioni dal nome “Built By All”. Un’idea architettonica completamente innovativa che mostra come cittadini e architetti possano collaborare perfettamente tra di loro per realizzare spazi unici nel loro genere.
Situata in una sala di collegamento nel plesso di via Tortona, MINI LIVING presenta, in scala reale, quattro diversi esempi di living space concept contrastanti tra loro. Qui i visitatori, alcuni dei quali architetti, avranno l’opportunità di sperimentare quattro diverse unità abitative che differiscono tra loro per materiali, colori e forme, ma che insieme formano un micro quartiere completamente autonomo.
Come spiega Esther Bahne, responsabile MINI Brand Strategy e Business Innovation: “MINI LIVING suggerisce soluzioni creative per una vita urbana collaborativa, con una piccola superficie coperta ma capace di offrire molte possibilità e un alto grado di flessibilità. Il nostro primo grande nucleo, contenente oltre 50 appartamenti e spazi comuni/pubblici su un’area due volte più grande, viene attualmente costruito a Shanghai. Come per Built By All, i residenti sono i co-creatori del loro spazio”.
Queste installazioni evidenziano principalmente come l’elemento umano giochi un ruolo principale e fondamentale nel mondo del domani. Questo progetto cerca infatti di utilizzare in maniera creativa lo spazio di piccole aree abitative, permettendo così al singolo individuo di diventare parte integrante del processo di design.
In questi giorni i visitatori del Salone del Mobile potranno quindi esplorare i benefici di MINI LIVING diventando loro stessi creatori nella Factory of Ideas. Essi infatti verranno introdotti all’interno di questa architettura partecipativa, con la possibilità di creare una propria visione di spazio abitativo urbano sotto forma di piccoli modelli concettuali. I più belli e i più creativi, inoltre, verranno esibiti successivamente nella “Wall of Fame” all’interno della struttura.
di Silvia Barbieri