Design Week
La Design Week si apre con un’importante novità per Milano: la Triennale presenta il Museo del Design Italiano, il primo allestimento permanente in Triennale. Lunedì 8 aprile 2019 si tiene la cerimonia di inaugurazione, a cui presenzia il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Lo scopo
Istituire il più importante centro internazionale dedicato al design italiano. Questa la volontà di Stefano Boeri, Presidente della Triennale Milano. Il progetto guarda lontano e mira ad arricchire la collezione nel tempo, attraverso politiche d’acquisizione mirate e collaborazioni con archivi, aziende, scuole, università, musei.
I numeri della partenza
La collezione ospita già alcuni tra i pezzi più iconici e rappresentativi del design italiano. Su una superficie di 1.300 mq sono esposti circa 200 oggetti che raccontano una rivoluzione Made in Italy. Protagonisti i materiali, le tecniche e i canoni estetici che hanno capovolto la nostra società. Fotografie, campagne pubblicitarie, packaging originali relativi alla storia e al contesto dell’opera saranno esposti. Tutto ciò per rendere fruibile l’arte del design non solo agli addetti ai lavori.
Fil rouge: il tempo
La sequenza delle opere procede seguendo l’ordine cronologico: dal 1946 al 1981. Dal Dopoguerra agli anni Ottanta, passando per il miracolo economico. La curva al piano terra del Palazzo dell’Arte mostra una timeline di eventi storici, politici, sociali e di costume italiani e internazionali. Uno dei periodi di grande influenza per il design e i designer italiani nel mondo. Segnato dall’arrivo sulla scena di importanti collettivi come Memphis, un collettivo italiano di design e architettura fondato da Ettore Sottsass, attivo tra il 1981 e il 1987, che sancì l’inizio di una nuova era nella produzione del design.
Memoria storica e non solo
“L’ambizione del Museo del Design Italiano è quella di essere un luogo di ispirazione, secondo il senso più antico della parola museo”, afferma Joseph Grima, direttore artistico. “Molto spesso il veicolo delle ispirazioni più intense e formative non sono gli oggetti inanimati, ma le voci delle persone che li hanno creati e la narrazione di dettagli apparentemente banali. […] Abbiamo quindi deciso di includere nel percorso alcune voci degli autori che hanno creato gli oggetti esposti, cui è stato chiesto di raccontare in maniera semplice e diretta la genesi delle loro creazioni e le condizioni culturali alle quali ogni oggetto rispondeva”. Svariati approfondimenti saranno forniti dalle interviste telefoniche con gli artisti.
Fasi del progetto
Il progetto di ampliamento sarà legato al lancio di un concorso di progettazione internazionale che sarà bandito entro maggio 2019 e che prevede:
- nuovi spazi espositivi
- riorganizzazione degli Archivi per un totale di 6.000 mq.
Uno specifico comitato dedicato alle acquisizioni si occuperà di arricchire la collezione negli anni.
Questa prima fase del Museo del Design Italiano rappresenta il punto di partenza del disegno che vede protagonista Milano come capitale globale dell’industrial design. Fortemente voluto da Stefano Boeri, in collaborazione con un comitato scientifico che riunisce prestigiosi nomi del design e dell’architettura, tra cui: Paola Antonelli, Mario Bellini, Andrea Branzi, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Piero Lissoni, Claudio Luti, Fabio Novembre, Patricia Urquiola. Presente il sostegno del Mibac e di altri soci della Triennale, e concordato con ADI e Assolombarda, con cui la Triennale sta costituendo un’associazione.
di Agnese Lucia Ialuna