Designer, artista, cineasta, coreografo e fotografo: è la figura eclettica di Arik Levy, classe 1963, le cui opere possono essere ammirate nei musei, nei saloni e nelle gallerie di tutto il mondo.
Il 27 settembre gli Swarovski Kristallwelten in Austria hanno inaugurato la loro “camera delle meraviglie”, uno spazio bianco, dove ogni designer può progettare e ideare il cristallo secondo il proprio personale punto di vista.
Arik Levy ha concepito il cristallo guardando dall’interno. L’opera prende il nome di “Opacità Trasparente”, in cui il cristallo segue il suo naturale percorso, cresce in maniera selvaggia, ma allo stesso tempo controllato.
Levy è riuscito alla perfezione a incantare la regina dei cristalli, Nadja Swarovski. Un incanto già nato durante la loro collaborazione del 2009, dal titolo Osmosis. Si trattava di un’installazione che trasformò gli ex-magazzini di porta Genova in un universo di cristalli richiamando il classico taglio chaton. Il contrasto dei materiali, come il marmo o il filo in metallo, l’uso di suoni che richiamano il cristallo, evocano una danza fatta di sensazioni, di emozioni. Non a caso Lady Swarovski definisce il lavoro di Levy una perfetta interpretazione del meglio di Swarovski: il taglio della pietra.
Due modi di vedere il cristallo: nell’esposizione del 2009 il taglio chaton, perfetto e rigoroso; oggi, il taglio irregolare e selvaggio.
L’eclettico artista da Israele si trasferì in Svizzera, diplomandosi con lode all’Art Center Europe, dove si distinse per l’Industrial Design. È solo dopo la partecipazione e la vittoria al concorso Seiko Epson Inc, che verrà incoronato designer “pensante”.
Nel 1997, ha fondato, in collaborazione con Pippo Lionni, lo studio LDesign, dove realizza con un’unica ed eccellente padronanza di materiali e di prospettive diversi progetti, toccando le più svariate discipline: dal packaging, all’interior design, al signage, alla cura della brand identity.
La sua dedizione per il design lo porta a essere amato soprattutto per il lighting design e per l’arredamento; ma Arik Levy vuole stupire e varcare ogni confine. Lo si riscopre così alle prese anche con la creazione di linee d’abbigliamento hi-tech e accessori per importanti marchi dell’estremo oriente.
Un’artista così eclettico non poteva non immergersi in un universo brillante.
(di Paola Vaira)