Dall’ambiente incantevole alle numerose opere d’impatto
Alle Gallerie d’Italia, in Piazza della Scala 6, nel centro di Milano. Tutti i giorni dal martedì alla domenica, dal 2 giugno al 3 ottobre 2021 si potrà tornare alla pittura italiana degli anni ’80. Già la collocazione della mostra fa venire la pelle d’oca. Da Piazza Duomo, attraversando la meravigliosa Galleria Vittorio Emanuele, si arriva in Piazza della Scala e ci si immerge negli edifici caratteristici della città, che hanno una forte valenza storico-artistica.
Nonostante il titolo della mostra lasci intendere un “ritorno” della pittura, come se fosse decaduta, in realtà gli artisti le attribuiscono da sempre un ruolo di rappresentazione vitale, che ha ottenuto fin da subito una visibilità internazionale. Partendo dalla fine anni Settanta, sono presenti opere degli artisti protagonisti del movimento della Transavanguardia, lanciato ufficialmente da Achille Bonito Oliva nel 1979.
Tra questi troviamo Sandro Chia, con i suoi impasti cromatici accesi e dal forte impatto; il napoletano Francesco Clemente, che attraverso la tela narra il suo rapporto col tempo; Enzo Cucchi, che ci fa viaggiare tra neo-espressionismo e surrealismo; Nicola De Maria unisce la vasta cultura classica a quella moderna; il pittore, incisore e scultore Mimmo Paladino, artista eclettico che si sbizzarrisce con i materiali. In quegli anni la pittura internazionale conosce anche altri artisti attivi, come Franco Angeli, Mario Schifano, Salvo, Aldo Mondino e, nella sua particolarità, Carol Rama.
Un focus sulla mostra
Le numerose sale in cui sono allestiti i quadri sono disposte attorno a una più ampia. Appena entrati, l’occhio cade su 12 televisori in stile anni ’80 affiancati in sequenza. L’opera innovativa per i new media del videoambiente di Video Azzurro è proposto da Mario Mellz.
Ogni artista mostra la propria visione di pittura. Significative sono le opere di Mimmo Germanà ed Ernesto Tatafiore, rappresentanti delle figure presenti alle prime mostre internazionali.
In esposizione si ritrova una molteplicità di stili e forme d’arte, così da creare varie e numerose interpretazioni. Sono inoltre presenti le opere di Valerio Adami, Aldo Spoldi, Mimmo Rotella ed Enrico Baj, al quale è dedicata una sala conclusiva con uno straordinario “graffito su tela”.
Con un totale di 57 opere si allestisce lo scenario di quegli anni, che caratterizzerà le generazioni e i tempi a venire, creando una vera e propria italian wave.
di Margherita Sala