Dal 21 febbraio il Palazzo Reale di Milano accoglierà la mostra del celebre pittore Keith Haring. Saranno 110 le opere che ripercorreranno la vita e il suo percorso artistico, tra dipinti celebri e pezzi inediti mai esposti in Italia.
Le radici della sua arte si rifanno alle tecniche più conosciute nella storia, abbracciando l’ambito della street art e del graffitismo come sua prima produzione. Quella che può essere definita una pittura semplice e di facile comprensione, nasconde in realtà molto di più.
Il suo estro creativo e il suo successo mondiale derivano proprio da questo suo modo di arrivare dritto al punto. Il suo stile iconografico predilige quasi sempre le stesse figure, interpretate spesso in chiave quasi fumettistica o da cartoon.
Ed è in questa semplicità e immediatezza che Haring riesce a far denuncia di quelli che erano alcuni temi scottanti, per il periodo in cui è vissuto. Quando il razzismo, l’omofobia, l’ingiustizia sociale dilagavano nell’America degli anni Ottanta, il pittore trovava nella sua arte un modo per sfogarsi, perseguendo sempre il concetto di “arte per tutti”.
Haring è stato un artista che si è discostato dai canoni tradizionali, abbracciando un pubblico più ampio, cercando di smuovere le masse dando luce al malcontento di quel periodo storico. Non a caso, spesso e volentieri, le sue opere si trovavano lontano da musei e gallerie, ma piuttosto sui muri, per strada, ovunque fosse d’ispirazione per lui.
A 27 anni dalla sua scomparsa, Milano accoglie uno degli artisti più controversi e affascinanti del panorama artistico. Un momento tanto atteso che occuperà le sale di Palazzo Reale fino al 18 giugno.
La mostra sarà aperta lunedì: 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30; giovedì e sabato: 9.30-22.30. Il biglietto costa 12 euro.
di Roberta Marcianò