Un anniversario da celebrare: i 500 anni di Palazzo Te
Nel cuore di Mantova, Palazzo Te si appresta a celebrare i suoi cinquecento anni di storia, un traguardo che segna l’evoluzione di questo capolavoro architettonico da sontuosa residenza rinascimentale a luogo di cultura e ispirazione.
Ideato nel 1525 dal genio di Giulio Romano su commissione di Federico II Gonzaga, Palazzo Te è stato fin dal principio uno spazio di meraviglia e sperimentazione, dove arte, mito e potere si intrecciano in un dialogo senza tempo. Due affreschi iconici ne racchiudono l’anima visionaria: la Favola di Amore e Psiche e la Caduta dei Giganti, simboli di un’epoca in cui l’arte era il linguaggio della grandezza.
Oggi, nel 2025, la Fondazione Palazzo Te celebra questo importante anniversario con un riallestimento delle sale introduttive e con la mostra-evento Dal Caos al Cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te, in programma dal 29 marzo al 29 giugno 2025.
“Dal Caos al Cosmo”: un viaggio nella metamorfosi dell’arte
Curata da Claudia Cieri Via, la mostra Dal Caos al Cosmo esplora il tema della trasformazione attraverso le opere di Giulio Romano, messe in dialogo con capolavori provenienti da prestigiosi musei internazionali, tra cui il Louvre, l’Albertina di Vienna, il Prado, la Galleria Borghese e gli Uffizi.
L’esposizione ripercorre il concetto di metamorfosi, ispirandosi alle Metamorfosi di Ovidio, una delle opere più influenti della letteratura classica, che ha plasmato l’immaginario artistico per secoli. A Palazzo Te, questo tema si manifesta in una narrazione visiva di straordinaria potenza, tra eroi trasformati in costellazioni, dèi mutati in animali e figure mitologiche sospese tra sogno e realtà.
Il percorso espositivo si sviluppa attraverso diverse sezioni che esplorano il mito e la sua rappresentazione artistica. Le sale si aprono con i disegni di Giulio Romano dedicati alle favole di Ovidio, messi a confronto con gli affreschi del palazzo. Seguono i temi della ciclicità del tempo e del potere divino, con dipinti di Correggio, Tintoretto e Rubens. Nella Camera di Amore e Psiche, il mito dell’amore tra il dio e la giovane mortale viene accostato alle opere di Jacopo Zucchi, mentre la Sala dei Venti ospita il celebre Narciso alla fonte di Boltraffio. Il viaggio prosegue nella Camera delle Aquile, dove la punizione divina e la metamorfosi come inganno prendono vita nelle tele di Rubens e Giulio Romano. La mostra si conclude con un omaggio a Ovidio stesso, con il Trionfo di Nicolas Poussin, a testimonianza del potere eterno della trasformazione nell’arte e nella cultura.
Un ponte tra passato e presente
“La metamorfosi non riguarda solo gli dèi e gli eroi del mito, ma anche la nostra percezione dell’arte e della realtà”, afferma Claudia Cieri Via, curatrice della mostra.
La grandezza di Palazzo Te risiede nella sua capacità di trasformare chi lo visita, trasportandolo in un mondo di meraviglia, illusioni e simboli. A cinquecento anni dalla sua fondazione, il palazzo continua a essere un luogo di ispirazione senza tempo, in cui il dialogo tra passato e presente si rinnova costantemente.