PHOTOVOGUE FESTIVAL 2022: la contraddizione della sovraesposizione

BASE Milano in via Bergognone 34, dal 17 al 20 novembre 2022 torna ad ospitare PhotoVogue Festival, il festival di fotografia tra etica ed estetica

di Cristiana Storelli

Un dibattito sul modo in cui l’ubiquità delle immagini plasma la nostra sensibilità

Torna il primo festival di fotografia di moda consapevole dedicato agli elementi in comune tra etica ed estetica che, per la sua settima edizione, presenta mostre, conversazioni, eventi e panel digitali sulla piattaforma PhotoVogue con più di 150 artisti provenienti da tutto il mondo. BASE Milano in via Bergognone 34, dal 17 al 20 novembre 2022 torna ad ospitare PhotoVogue Festival, il festival di fotografia fashion che si concentra sugli elementi in comune tra etica ed estetica. Sei mostre esposte e un programma ricco di eventi nelle principali gallerie d’arte della città e di talk online e offline.

Per questa settima edizione, Alessia Glaviano, Head of Global PhotoVogue e Direttrice del Festival, si è domandata cosa direbbe oggi la critica americana Susan Sontag sull’effetto normalizzante prodotto dall’esposizione ripetuta delle immagini, avviando un dibattito su quella che Ms. Glaviano definisce la “contraddizione della sovraesposizione”. Il main topic è discutere su come l’ubiquità delle immagini plasmi la nostra capacità di percepire a livello emotivo, leggere e comprendere il mondo circostante. Accanto alle mostre dedicate a temi sociali e politici, entra in scena anche la fotografia di artisti propulsori del cambiamento attraverso foto e filmati per costruire un mondo culturalmente più inclusivo

Il programma comprende tanti appuntamenti, tra cui una lectio magistralis di Alfredo Jaar, un talk con l’intellettuale David Rieff, i panel con Fred Ritchin, Yashica Olden, Yelena Yemchuk, Aïda Muluneh, Justin Aversano, Misan Harriman, Emanuele Coccia, Gabriele Galimberti, Maria Luisa Frisa e molto altro.

Le mostre

Regarding the pain of others presenta le immagini e i filmati più iconici di eventi catastrofici della storia recente, raccontandoli attraverso descrizioni scritte, non visive. Il pubblico è così invitato a immaginare gli scenari narrati, una sfida per mettere in discussione il nostro ruolo di consumatori di immagini ed essere spettatori attivi e responsabili.

Face Forward: Redefining the Vogue Cover: le copertine più eclatanti e disruptive di tutte le edizioni internazionali di Vogue protagoniste di una mostra che evidenzia il lavoro svolto dal noto colosso dell’editoria fashion nel corso dei decenni.

The next great fashion image makers: la mostra, che presenta 40 artisti di 24 paesi diversi selezionati da una giuria internazionale, è il risultato della prima Global Multimedia Open Call, promossa da tutte le edizioni di Vogue nel mondo per individuare i creatori di immagini di moda più talentuosi.

Italian Panorama: presenta 25 artisti provenienti dalla prima Local Open Call di PhotoVogue, dedicata all’Italia come omaggio al Paese originario di PhotoVogue, aperta a tutti i generi – dalla moda al documentario, dall’arte al reportage – e a tutti i mezzi, dalla fotografia al video, dall’illustrazione all’arte 3D.

Visual Communication for Change: usare la creatività per affrontare le malattie tropicali neglette in Africa; PhotoVogue collabora con Aida Muluneh presentando The Crimson Echo, il progetto della fotografa etiope e attiva culturalmente, che insieme ad altri sei fotografi africani sottolinea l’impatto delle malattie tropicali neglette (Neglected Tropical Diseases – NTD) sugli individui e sulle comunità.

Voice per PhotoVogue: Residency e Collezione NFT: la prima incursione di PhotoVogue nel Web3 si è svolta in collaborazione con Voice. Durante una virtual residency estiva, 81 artisti di tutto il mondo hanno imparato come entrare con successo nel mondo del Web3 con workshop digitali, mentorship e altre risorse. Alla mostra sono visibili le collezioni prodotte dagli artisti.

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