La primavera non è solo una stagione ma uno stile di vita, un’idea, una filosofia.
E per chi vuole viverla tutto l’anno, a dispetto del calendario che vorrebbe imporci nuove stagioni più o meno desiderate, Missoni ha pensato a una casa in cui sono i fiori a farla da padrone. Flowers rulez!
Sia lo stand presentato da Missoni Home al Salone del Mobile che le installazioni proposte al Fuori Salone sono all’insegna della primavera, intesa proprio come modo di essere.
Primavera come trionfo di fiori, ma anche di colori; e chi più di Missoni, con le sue stampe, sa giocare con tutte le tonalità che il mondo sa offrirci? Al Salone è New Garden a farsi conoscere ai visitatori, che si ritrovano immersi in una casa in cui sono il bianco e il nero a dominare, svolgendo alla perfezione il loro compito di colorare pouf e cuscini ideali per giardini e terrazzi. Le coloratissime tende Pucallpa richiamano alla mente la grafica con cui Missoni è riuscita a diventare famosa in tutto il mondo e ben si accompagnano ai paraventi dalle tonalità giallo ambra.
Il nostro percorso fiorito continua in viale Elvezia, dove mai nome fu più azzeccato.
Flower Power è infatti il titolo scelto per questa ambientazione, in cui i papaveri sono i sovrani incontrastati. Enormi petali e delicati fiorellini ricoprono il divano Tiamat in un intreccio di ricami e sovra-ricami dai colori accesi e fortemente contrastanti tra loro. Ma il viaggio di Missoni non finisce qui e dal Mondo dei Fiori ci porta a Wonderland. Parafrasando il genio di Lewis Carroll, ora siamo noi e non più Alice a trovarci nel Paese delle Meraviglie.
Niente Bianconiglio né Stregatto per i tanti che entrano in via Solferino, ma pouf e tappeti nei toni del grigio su cui sdraiarsi e rilassarsi, lasciandosi trasportare in un mondo fatto di tavole imbandite sospese, circondate da fluttuanti tende volanti e bassorilievi realizzati con file e file di piatti di porcellana su fondo giallo.
Quella di Missoni non è solo una casa; è un luogo del cuore, l’inizio o la fine di un viaggio, il buen retiro in cui vivere l’infinita primavera che desideriamo.
di (Martina Porzio)