Approda a Milano, alla Fabbrica del Vapore, dal 2 dicembre al 4 aprile 2018, la mostra Revolution. Musica e ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock, dedicata ai protagonisti e alle storie di un periodo che ha influenzato generazioni intere. I visitatori sono chiamati ad immergersi in un percorso esperienziale fatto di musica e oltre 500 oggetti, tra memorabilia e pezzi di arte, grafica e design.
Un viaggio che calcherà i luoghi e gli anni della cosiddetta “Revolution”: da Carnaby Street a Londra, agli hippies di Haight-Ashbury, dalle comuni sparse in tutta l’America ai festival di Woodstock e dell’Isola di Wight, dall’innovazione tecnologica della Bay Area alle proteste del maggio francese. Anni densi di idealismo, che anima i giovani a sovvertire le strutture tradizionali del potere, a combattere il consumismo, a rivendicare i diritti umani e a favorire il multiculturalismo.
Una riflessione a sé spetta alla musica. Sono questi, cinque anni di un’intensa produttività e creatività, in cui si vedono nascere in Gran Bretagna le grandi band: i Beatles, i Rolling Stones e gli Who. Altrettanto accade nella moda, con le personalità più eccentriche e rivoluzionarie di quei tempi; tra i nomi, le top model Twiggy e Jean Shrimpton; Mary Quant, la madre della minigonna, e John Cowan, il fotografo che ha prestato il suo studio ad Antonioni per girare “Blow Up”.
Al centro della mostra dunque non solo una città, un periodo, un genere musicale, ma un’idea: quella della rivoluzione che rifiuta le regole imposte e che crea un cambiamento reale e duraturo. Non resta che dire, doverosa almeno una visita! Il progetto è stato curato da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh, in collaborazione con Fran Tomasi, noto promoter che portò in Italia i Pink Floyd, Clara Tosi Pamphili, giornalista di moda, e Alberto Tonti, scrittore e critico musicale.
Una mostra prodotta da: Comune di Milano, Fabbrica del Vapore, Avatar-MondoMostre Skira.
Catalogo edito da Skira.
di Denise Rotondi