Immersa nella natura svizzera di Bienne, la città elvetica bilingue più popolosa (40% di francofoni e 60% di germanofoni) a cavallo della frontiera linguistica fra la Svizzera tedesca e quella francese, sorge la Casa di Produzione Rolex, che si presenta attraverso una struttura architettonica minimale che unisce vetro, cemento ed acciaio. Il progetto è stato curato da Gebert Architekten, Strassler+Storck e Caretta+Weidmann.
L’azienda d’avanguardia mantiene da sempre un ottimo rapporto tra l’artigianalità del prodotto e una tecnologia robotica in costante aggiornamento.
Il mondo delle lancette viene rievocato e ripreso negli spazi architettonici dell’edificio; questo richiamo è immediatamente visibile già dalle aperture ad oblò che rimandano proprio ai quadranti degli illustri orologi. I tagli verticali delle vetrate permettono invece un intenso scambio di luce, oltre a una sensazione di immersione completa nella natura incontaminata circostante.
L’impatto estetico che consegue è una leggerezza della struttura, di vocazione green ma rivisitata in chiave hi-tech, che diviene quasi una città nella città per dimensioni e tecniche utilizzate, raggiungendo così l’eccellenza, confermata dai numeri da record registrati.
Il processo produttivo si svolge in toto all’interno dell’azienda, permettendo dunque l’ingresso dei componenti. Inoltre, grazie alla presenza di squadre di fisici, ingegneri e informatici, si ottiene un prodotto finito, completo di meccanismi certificati per precisione cronometrica.
Questo è dovuto anche all’automatizzazione, che assicura una completa indipendenza per quanto riguarda la realizzazione di ben un milione di pezzi l’anno solo a Bienne.
di Silvia Fabris