“SALVO. Arrivare in tempo”: un viaggio nella pittura e nella storia dell’arte alla Pinacoteca Agnelli

La mostra alla Pinacoteca Agnelli si articola su tre piani, suddivisi in otto capitoli che raccontano la sua carriera

di Martina Belotti

La mostra “SALVO. Arrivare in tempo”, ospitata presso la Pinacoteca Agnelli di Torino fino al 25 maggio 2025, rappresenta la più ampia retrospettiva mai dedicata a Salvo, uno degli artisti italiani più innovativi e iconici. Nato a Leonforte, in Sicilia, nel 1947, e trasferitosi a Torino nel 1956, Salvo ha sviluppato un linguaggio artistico unico che ha attraversato due fasi principali: una iniziale sperimentazione concettuale legata al movimento torinese dell’Arte Povera e una seconda fase, iniziata nel 1973, incentrata esclusivamente sulla pittura.

Nonostante negli anni ’70 la pittura fosse considerata una forma d’arte fuori moda, Salvo ha trasformato questa tecnica in un veicolo per esplorare la forma, il colore e la storia dell’arte, creando opere che fondono tradizione e innovazione. Il suo lavoro, esposto in prestigiose istituzioni internazionali come il MACRO di Roma, il Museo Folkwang di Essen e il Kunstmuseum di Lucerna, rivisita motivi classici con un’estetica contemporanea.

La mostra alla Pinacoteca Agnelli si articola su tre piani, suddivisi in otto capitoli che raccontano la sua carriera, dai primi lavori concettuali ai cicli pittorici più celebri, come San Giorgio e il drago. Questa esposizione approfondisce i temi fondamentali del suo percorso artistico e la sua capacità di tradurre una profonda riflessione intellettuale in immagini di grande potenza visiva.

L’esposizione è accompagnata dal volume “SALVO. Arrivare in tempo”, curato da Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, che include contributi critici di autori e curatori internazionali. Il libro, disponibile presso il bookshop della Pinacoteca e nelle librerie internazionali, è un complemento ideale per chi desidera approfondire l’opera di Salvo.

Questa retrospettiva non è solo un omaggio a un maestro della pittura, ma anche un invito a riflettere sull’evoluzione dell’arte italiana dagli anni ’70 a oggi, attraverso gli occhi di un artista che ha saputo reinterpretare il passato con uno sguardo rivolto al futuro.

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