Lo spettacolo va in scena, il teatro è tornato alle origini e agli splendori di un tempo, gli appuntamenti si susseguono sui palcoscenici mondiali, che non solo rappresentano opere in versi o balletti, ma anche splendori architettonici da ammirare da ogni angolazione, dentro e fuori.
Gli architetti Bonon, Cervantes e Gal dello studio A+Architecture, ad esempio, hanno sposato una visione a basso impatto ambientale per la realizzazione del Teatro Jean-Claude Carrière di Montpellier. In uno spazio pubblico immerso nel verde delle pinete del Domaine d’O, è stato inserito un eccellente esempio di costruzione in prefabbricato completamente smontabile e riutilizzabile, dall’estetica giocosa a rombi che si ispira alla tipica maschera di Arlecchino. Il legno certificato garantisce un perfetto isolamento termico ed acustico, per un’ottima riuscita degli spettacoli all’interno; esternamente, le aste di legno grezzo si intrecciano creando un pattern a rombi, intervallato a vuoti e pieni di colore, e scintille di luce notturna a diamante.
A Montalto di Castro si trova invece il Nuovo Teatro, concepito per essere simbolo di incontro e scambio; la sua posizione strategica costeggia il contesto urbano riqualificato dell’intera area circostante. Lo studio MDU Architetti ha voluto basarsi sulle origini etrusche del luogo per quanto riguarda l’utilizzo dei materiali e il richiamo alle forme storiche. L’esterno presenta una struttura monolitica in cemento, sfumata in sottili varianti di colore e appuntita dalla sporgenza del tetto; il tutto unito ad un blocco retrostante in policarbonato alveolare, che si mimetizza con il paesaggio circostante di giorno e funge da lanterna di notte. All’interno, foyer e auditorium fluiscono liberamente l’uno nell’altro, tra le linee spezzate di una parete in legno che avvolge – e non separa – gli spazi.
Infine, vicino ai resti di una stazione ferroviaria neoclassica interamente riqualificata, sono dei vecchi binari – lasciati appositamente per volere del mood progettuale – a condurci all’ingresso del nuovo Teatro di Saint-Nazaire in Francia, città quasi interamente distrutta durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. E’ proprio dalla forma di un bunker che si avvia il concept del teatro, che trova armonia grazie all’utilizzo di pannelli in cemento decorati da bassorilievi che ripropongono tipici motivi floreali dei tessuti del XVII secolo. I professionisti dello studio K Architettures hanno optato per un design minimale, che non vuole invadere, bensì accogliere, i padiglioni preesistenti, mantenendo in vita i segni della storia dello scorso secolo quasi come un libro aperto.
di Silvia Fabris