È Tiffany & Co. il primo brand a far parlare di sé, anticipando l’inizio del Salone del Mobile, nella sua boutique di Via della Spiga, presentando un allestimento esclusivo per celebrare la sua collaborazione con cinque artisti della Biennale del Whitney Museum 2017.
Sotto la curatela di Christopher Y. Lew and Mia Locks, Tiffany & Co. ha chiesto a ciascuno di loro di ideare l’allestimento della vetrina in cui esporre la propria creazione. Harold Mendez, Ajay Kurian, Raúl de Nieves, Carrie Moyer e Shara Hughes sono i cinque artisti che hanno avuto l’opportunità di affiancare i maestri artigiani della Maison per la creazione delle loro opere, e come esprimono i due curatori, questa collaborazione è “una rara e incredibile opportunità. Per ognuno degli artisti, è come se il loro studio si stesse ampliando in modo esponenziale. Le opere a cui hanno lavorato sono la testimonianza dell’impegno di lunga data di Tiffany per l’arte”.
Harold Mendez crea la maschera mortuaria pre-colombiana con dettagli in rilievo in argento che si dissolvono in colori dal grigio al viola al blu. Ayay Kurian ha fatto incidere 10 porta biglietti da visita in argento con la parola “psycho” nascosta nell’intricato design, un riferimento alle élite di potere e alla loro “stretta di mano segreta” raccontata nel film del 2001 American Psycho. Raúl de Nieves ha ideato una incisione su 18 strati di vetro acidato; rappresenta due personaggi intenti nel presentare al mondo un bambino. Inizialmente è stata rappresentata su una scatola in argento Tiffany, ed è stata poi posizionata al centro di un portale, un sottile riferimento ai reliquiari.
Carrie Moyer presenta invece un pendente in argento punteggiato appeso tra forme geometriche sovrapposte da vari colori che vanno ad evidenziare la texture del suo lavoro. Shara Hughes, infine, ha dipinto a mano paesaggi visionari su una caraffa. L’opera ruota a 360°, e le luci all’interno della vetrina cambiano in base alle ore del giorno. Le pennellate decise accompagnano lo spettatore in un viaggio attraverso paesaggi fantastici.
Tiffany & Co. prende dunque parte ad un dialogo importante con alcune delle voci più uniche del mondo dell’arte contemporanea.
di Chiara Marrapodi