Tiziano e il pasesaggio

Alla scoperta del paesaggio, grazie alle cinquanta opere di Tiziano in mostra fino al 20 maggio a Palazzo Reale. Fu proprio Tiziano a definire nella lingua italiana la parola paesaggio nella sua accezione più moderna, parola che comparve per la prima volta infatti proprio in una lettera di Tiziano all’imperatore Federico II. Una nuova concezione di ambiente naturale, che parte dall’enunciazione di “paese”, inteso non solo come “sfondo”, ma anche come racconto della vita che l’uomo conduceva a contatto con la natura. Natura vista da Tiziano come ospitale e poetica, non più nemica, ma in grado di regalare all’uomo splendidi panorami.
Nato tra il 1473 e il 1477 aPieve di Cadore da una famiglia agiata, Tiziano diventa un artista innovatore e poliedrico, fu anche uno dei pochi pittori italiani a gestire la sua bottega e la sua produzione personale come un vero imprenditore, sempre a contatto coi potenti dell’epoca. Le sue inclinazioni artistiche si manifestano già dall’infanzia, quando lasciò Cadore per trasferirsi a Venezia. Venne messo a bottega presso Gentile Bellini, pittore ufficiale della Serenissima e dopo la sua morte collaborò col fratello Giovanni Bellini.
Intorno al 1508 incontra Giorgione, quando i due collaborano alla decorazione esterna del nuovo fondaco dei Tedeschi. Tiziano nell’arco della sua carriera fu soggetto di molte influenze artistiche. Venezia era allora in uno dei suoi periodi più prosperi, un crocevia tra Occidente e Oriente, terraferma e mare.
Un percorso espositivo davvero notevole, grazie alla competenza del curatore della mostra Mario Lucco, uno dei più grandi conoscitori della pittura veneta del Cinquecento. Le cinquanta opere provenienti da tutto il mondo, grazie a 37 diversi prestatori, tra i quali ricordiamo la National Gallery di Londra, gli Uffizi di Firenze, , l’Art Museum of Princeton University
In mostra oltre a Tiziano, troviamo anche opere dei suoi maestri Giorgione e Bellini e opere di
Palma il Vecchio, Cima da Conegliano, Veronese, Bassano, Brueghel, Lotto e Tintoretto.
Ad aprire la mostra la “Crocifissione nel paesaggio” di Giovanni Bellini e La prova del fuoco di Giorgione, che accompagnano un celebre dipinto di Tiziano, La sacra conversazione.  Il “Narciso” di Tintoretto chiude la mostra, accostato a “L’Orfeo e Euridice”, “La Nascita di Adone”, “Tobiolo e l’angelo”,” L’adorazione dei pastori”di Tiziano.
Sarà presente in mostra anche la prima edizione dell’Arcadia di Jacopo Sannazzaro del 1504, uno dei capolavori della letteratura italiana dell’epoca, dove la natura, le mutazioni atmosferiche, i lavori della campagna, la pastorizia disegnano un mondo di felice semplicità
La mostra è accompagnata dal catalogo edito da GAmm Giunti.
Irene Coggi
http://www.mostratiziano.it/

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