Un tesoro ritrovato: il manoscritto della Forza del destino esposto alla Scala

Dal 4 dicembre al 2 gennaio, il Museo Teatrale alla Scala ospiterà per la prima volta alcune pagine della stesura preliminare del libretto della Forza del destino del 1861, recentemente riscoperta

di Sophie Guazzarini

Il Teatro alla Scala si prepara a sorprendere il pubblico non solo con l’inaugurazione della stagione, ma anche con una straordinaria esposizione che mette in luce la genesi di uno dei capolavori di Giuseppe Verdi.

Dal 4 dicembre al 2 gennaio infatti, il Museo Teatrale alla Scala ospiterà per la prima volta alcune pagine della stesura preliminare del libretto della Forza del destino del 1861, recentemente riscoperta. Questo manoscritto, frutto della collaborazione tra Francesco Maria Piave e Giuseppe Verdi nell’estate del 1861 a Busseto, rappresenta un documento unico e affascinante.

L’inaugurazione della stagione scaligera con La forza del destino non è solo un evento musicale, ma una celebrazione della cultura e della storia operistica italiana. L’esposizione del manoscritto, accompagnata da un rigoroso lavoro di conservazione e divulgazione, sottolinea ancora una volta l’importanza di preservare e valorizzare il nostro straordinario patrimonio.

Un manoscritto immortale

La stesura include appunti e varianti di rilievo: annotazioni di Verdi nelle scene chiave dell’opera, sostanziali modifiche al testo del celebre Rataplan e numerosi interventi sulla parte del protagonista Alvaro. Le carte, arricchite da dettagli come filigrane e numerazioni d’epoca, raccontano non solo l’opera in sé, ma anche il rapporto tra Verdi e Piave, segnato da intensi scambi creativi e una passione travolgente per l’arte, la scrittura e la musica. 

Passato e presente

Il manoscritto è stato digitalizzato con uno scanner planetario Metis Gamma nei laboratori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per garantire una riproduzione ad altissima definizione: questo lavoro rappresenta il primo passo verso una pubblicazione anastatica, prevista per il 2025, che renderà il documento consultabile anche agli studiosi e agli appassionati di tutto il mondo.

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