Lo studio di Kengo Kuma, l’architetto dello stadio nazionale di Tokyo per le Olimpiadi 2020, mette la firma sul progetto Welcome, Feeling at work. L’ufficio biofilico del futuro sarà un villaggio sostenibile, tecnologico e a misura d’uomo.
Milano, Welcome Feeling at work, 2024
Milano nord-est. Il cantiere della zona di Parco Lambro, a due passi dalla fermata verde Crescenzago, si è concluso da poco. Finalmente possiamo ammirare il risultato di questi anni di lavori senza l’ostacolo delle impalcature. Si impongono alla vista dei corpi di luce naturale che ruotano e si intrecciano verso il parco, ricoprendo una superficie di 50 mila metri quadri. E vediamo dialogare con il paesaggio un villaggio di architettura contemporanea fatto di legno e acciaio: è l’ufficio biofilico.
Uffici, auditorium, spazi di coworking e hall riservate agli incontri di lavoro condividono lo spazio con ristoranti e lounge, negozi, il supermercato, un’area wellness, e luoghi per eventi o mostre. Ma il verde è la vera linfa del progetto: la Piazza è ricca di vegetazione e circondata da morbide colline. Le corti open-air e le terrazze sono coperte da orti, giardini fioriti, camminamenti. Mentre le serre diventano luoghi speciali di lavoro, ma anche di intrattenimento e svago per le mani e per la mente.
Welcome è l’avverarsi di un mondo green e iperconnesso, al servizio della conoscenza e delle persone. Pare un progetto uscito dalla mente di Le Corbusier o di Olivetti. O dai progetti futuristici dei grandi del Novecento, molti dei quali rimasti sulla carta, almeno fino ad ora. Ma come tutto ebbe inizio? Facciamo un passo indietro.
Milano, zona Parco Lambro, 2021
Dal 2020 la pandemia da Covid-19 ha sconvolto le vite del mondo intero e accelerato molti processi. Tra questi, una urgente sensibilità verso la sostenibilità ambientale, che suona come un grido disperato delle nuove generazioni. Ma anche riflessioni su luci e ombre dello smart working, sull’importanza degli spazi e sugli stili di vita.
Così, la piattaforma indipendente Europa Risorse vuole anticipare le sfide del futuro post-covid con il progetto Welcome. Un ecosistema che raggiunge la massima sostenibilità usando energie rinnovabili, controllando i consumi e azzerando le emissioni di CO2, tra le altre cose.
“Rendere le giornate di lavoro più vivibili alle persone è stato l’obiettivo più nobile raggiunto da questo progetto: luce naturale, controllo dei rumori, invito al movimento, mangiare sano, ampi spazi interni ed esterni per incontri di lavoro, facile circolazione, e tante altre attenzioni per la persona, in linea, tra l’altro, con la nuova cultura post-covid. Lavorando in tali condizioni si produce meglio, ci si ammala meno e ci si convince profondamente di dover lasciare un pianeta più vivibile per i nostri figli”. Sono queste le parole di Antonio Napoleone, Presidente di Europa Risorse.
Se il lavoro diventa flessibile, infatti, ci vogliono spazi e tecnologie adatte, oltre che un contesto che favorisca la creatività e riduca lo stress. Basta agli spazi di coworking improvvisati nei bar, o ai luoghi bui dove la connessione non tiene e la vista soffre.
Nonostante la pandemia ancora in corso, il 4 marzo 2021 sono iniziati i lavori. Proprio qui, dove un tempo il fiume Lambro contornava l’impero di Angelo Rizzoli.
Milano, area Rizzoli, 1960
Lettere dal passato: sono gli anni Sessanta e niente di tutto questo è pensabile. La guerra è finita da qualche anno e c’è una grande voglia di progettare il futuro: anche le fabbriche devono essere al passo coi tempi. Nel contesto di Parco Lambro c’è un grande complesso in cui si riconoscono rotative, redazioni e uffici: la casa editrice Rizzoli è in costante crescita. Nessuno può immaginare che quella grande zona industriale verrà abbandonata negli anni, per poi diventare teatro del più ambizioso progetto ecologico d’Europa.
E perché proprio Milano?
“Milano è una città che presenta un connubio unico ed entusiasmante di modernità e tradizione dal punto di vista dell’arte, dell’architettura e dell’artigianalità, e ciò la rende il posto ideale dove realizzare il nostro lavoro. Grazie alla maestria artigiana italiana, è possibile raggiungere un livello qualitativo elevato attraverso un approccio organico al design e alla progettazione del legno”. Parola dell’architetto Kengo Kuma!
di Camilla Mantovani