In occasione della terza edizione di Vapore d’Estate, rassegna estiva sostenuta dal Comune di Milano, i laboratori di Fabbrica del Vapore si animano di iniziative e incontri che rendono gli spazi un punto di riferimento del panorama culturale e artistico milanese.
Una mostra sulla complessità del mondo attuale
In continuità con i tanti appuntamenti pensati per la rassegna estiva, è stata inaugurata il 7 luglio la mostra You will find me if you want me in the garden, esposizione allestita nello spazio più emblematico e rappresentativo di Fabbrica del Vapore: Cattedrale.
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L’esposizione, che sarà visitabile gratuitamente fino al 2 ottobre, trasforma il potente spazio di Cattedrale in un giardino interspecie dove video, corpi, dispositivi interattivi, installazioni sonore e interattive restituiscono la complessità del mondo attuale, la necessità di immaginare nuove prospettive di coesistenza, e nuove soggettività e alleanze, amplificando la riflessione sui temi che riguardano la democrazia, le pratiche di resistenza, e la definizione di spazio e di corpo, oggi alla soglia con il virtuale.
Il titolo prende ispirazione da un brano del gruppo industrial Einsturzende Neubauten, che da sempre ha sviluppato una riflessione sul rapporto tra uomo, tecnologie e dimensione poetica.
Spazi multiformi e multifunzione
La mostra è concepita come un formato espanso, un’installazione multipla e sensibile: non solo percorso espositivo, ma habitat transumano, giardino interspecie infestante, dinamico, paesaggio di transizione dove si pratica un incontro permanente e pervadente tra dentro e fuori, tra organico e inorganico, tra corpi e tecnologia. Ma sarà anche un luogo attraversabile dalla comunità, da simposi, incontri, performance, lasciando volutamente il grande spazio di Cattedrale aperto a quel “parlamento dei corpi” che nei mesi andrà a occupare lo spazio espositivo.
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Il percorso espositivo, dialogo tra digitale e corporeo
L’allestimento assume tante forme diverse e dipinge scenari nuovi. In un primo ambiente i tre grandi paracadute rovesciati de “Il soffio sull’angelo” di Studio Azzurro galleggiano, popolati di corpi proiettati che reagiscono al soffio dei visitatori.
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Sotto questo scenario di corpi sensibili elettronici, si muovono i corpi dei performer del progetto “Dieci giardini da non perdere” di Ariella Vidach-AiEP, in dialogo con il trittico video proposto da Careof che, a partire dal proprio Archivio, mostra opere di alcuni artisti sul tema del dialogo tra corpi, tecnologia e democrazia. Completano la mostra i corpi cavi, di creta, dell’installazione sonora di mdi ensemble “Omaggio ad Alvin Lucier”, grande protagonista della scena musicale sperimentale recentemente scomparso, e l’installazione di performing photography “FeMale” di Fragile Artists proposta da Fattoria Vittadini.
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Il percorso, a cura di Marta Bianchi, Laura Marcolini, Maria Paola Zedda, dialogherà con il più ampio programma della rassegna Vapore d’estate, creando continuità con il Piazzale e facendo di Cattedrale uno spazio poroso e permeabile con quanto si sviluppa all’esterno e nelle sedi dei laboratori. Incontri, talk, performance e appuntamenti di formazione avranno luogo infatti nei prossimi mesi negli spazi allestiti.