Zerocalcare raccontato alla Fabbrica del Vapore
Apre le porte sabato 17 dicembre 2022 (con durata fino al 7 aprile 2023) la prima mostra del fumettista Zerocalcare a Milano. È dopo 20 anni di lavoro nel campo e una serie Netflix di grande successo, “Strappare lungo i bordi” (2021), che Michele Rech, in arte Zerocalcare, approda con un’esibizione alla Fabbrica del Vapore. Il titolo “Dopo il botto” introduce il tema di una riflessione che si snoda intorno a un avvenimento cruciale. E la domanda dello spettatore, a questo punto, è: di che “botto” parliamo?
La mostra parla di…
Si parla, ovviamente, dell’avvento improvviso della pandemia, della paura e delle ansie, ma soprattutto dei grandi cambiamenti che essa ha causato. Secondo il suo stile, Zerocalcare usa il fumetto come linguaggio di denuncia della scena culturale contemporanea. E proprio con questa mostra, l’autore ha deciso di raccontare la frammentazione sociale all’indomani della pandemia, il frantumarsi della nostra comunità. “Il meteorite non sta cadendo. È caduto – dichiara Zerocalcare – Il covid ci ha dato la possibilità di ripensare la società, di tiare fuori uno spirito diverso, più attento agli altri e alla collettività, ma non è accaduto. La mostra parla di tutto questo”.
Il “botto” del titolo, racconta l’autore, “è quello che ho percepito a causa della devastazione delle relazioni dovuta anche alla pandemia. È un botto che ho percepito su di me”. Ma la mostra e il lavoro dell’autore non si limitano a denunciare. Per Zerocalcare la vera soluzione passa attraverso un’azione collettiva che ogni giorno viene messa in campo. E da ciò si evincono la grande opera educativa e lo stampo politico dell’operato dell’artista.
L’allestimento immersivo e la varietà delle opere
Con oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific, “Dopo il botto” racconta di noi, della politica e di storie di resistenza collettiva. L’allestimento della mostra immerge il visitatore in una città post-apocalittica con, al centro della scena, una strada circondata da palazzi. Tentacoli che sbucano dietro le porte, figure umane nascoste e terrorizzate ed edifici segnati da un evidente cataclisma. L’ambientazione per prima induce inevitabilmente a connettersi e a riflettere sul periodo di pandemia appena trascorso. Come ci ha cambiato questo avvenimento improvviso?
In questo scenario, la mostra racconta l’operato di Zerocalcare attraverso più settori. Dalle opere del lockdown ai manifesti di lotta di anni fa; dalle opere collettive a una sala dedicata specificatamente alla sua serie Netflix “Strappare lungo i bordi”. La mostra è ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Minimondi Eventi e Arthemisia e promossa dal Comune di Milano-Cultura. Il consiglio è di non perdersela!