Oltre 350 oggetti appartenuti alla Iron Lady verranno venduti a Londra il prossimo 15 dicembre.
A due anni dalla sua morte, Margaret Thatcher torna a far parlare di sé. La famosa casa d’asta londinese, Christie’s, si occuperà infatti di gestire la vendita dei beni appartenuti alla Lady di Ferro, la maggior parte dei quali hanno segnato la sua vita e, in qualche modo, anche la storia politica ed economica degli anni ’80.
Nome completo Margaret Hilda Roger (1925-2013), essa fu il più celebre politico del XX secolo in Gran Bretagna, ricoprendo la carica di Primo Ministro dal 1979 al 1990. È stata definita dall’Istituto Opinium la donna più influente degli ultimi 200 anni, responsabile di aver plasmato la società, la cultura e la politica britannica, e non solo. Considerata raro esempio di carisma, potere e di capacità di influenzare le masse, fu celebre anche per l’eleganza e la classe dei suoi abiti e dei suoi accessori. Molti dei suoi capi sono passati alla storia, possessori di un significato simbolico ricercato e voluto: un abito ben indossato è in grado di trasmettere personalità e potere, può costituire un veicolo per trasmettere un messaggio o l’idea che si desidera far avere di se stessi. E tutto questo la Thatcher lo sapeva bene: “Margaret Thatcher capiva tutto il potenziale della moda per valorizzare e proiettare la personalità e i suoi look sono diventati così sinonimo di power dressing. L’offerta dell’asta non sarebbe completa senza abiti come il completo Royal Blue in crepe di lana di Aquascutum indossato in parlamento quando la Thatcher era Primo ministro, intorno al 1989-90 (stima: 2 mila-3 mila sterline)”, spiega al Corriere da Londra Adrian Hume-Sayer, Christie’s Head of Sale, curatore dell’asta. In catalogo, assieme agli abiti, ci sono anche gioielli, porcellane, accessori e le immancabili borse di maison britanniche o italiane, parte integrante del suo autorevole stile e impresse nella memoria collettiva. Significativo è il fatto che sia stato coniato il termine handbagging, per indicare il modo di tenere il punto con vigore, che in genere culminava con la borsetta del Primo Ministro appoggiata sul tavolo delle riunioni dell’Esecutivo, per estrarne un foglio, in genere decisivo, per chiudere una delicata trattativa.
I giornali britannici dibattono sul valore morale di quest’asta, il cui ricavato andrà ai familiari della Thatcher: smembrare il guardaroba della Iron Lady sembra essere “politicamente scorretto” proprio a causa del rilevante significato storico e sociale del suo abbigliamento.
Di Giulia Vesco