Due numeri bastano a rimarcare lo strepitoso successo del MiArt 2013: 140 e 36.736. 140, come le gallerie italiane ed estere protagoniste della manifestazione dedicata all’arte internazionale; 36.736, come i visitatori di questa diciassettesima edizione dell’evento diretta da Vincenzo de Bellis e in scena a Milano fino al 7 aprile.
La fiera si è divisa in 4 sezioni: Estabilished ed Emergent, già presenti nelle scorse edizioni, e The Now e Object, new entry 2013. Estabilished espone arte moderna e contemporanea, offrendo al pubblico spunti di riflessione su passato e presente; ed è proprio questo mix moderno e contemporaneo che costituisce il filo conduttore di ciò che Milano rappresenta nel mondo. Emergent porta avanti gallerie d’avanguardia. The Now, solo su invito, mette a confronto coppie d’artisti di generazioni diverse; Object mette invece in mostra oggetti di design moderno e contemporaneo fruiti come opere d’arte.
Tantissimi artisti hanno presentato le loro opere in tutta la complessità e la diversità che le ha contraddistinte. Per la ‘’categoria’’ Estabilished merita sicuramente di essere sottolineata la presenza della Brand New Gallery di Milano, con opere suggestive, forti e piene di coinvolgimento stilistico e spirituale, di Clifton Benevento di New York, amante degli ampi spazi e dell’allestimento minimale ed essenziale degli stessi, di Frank Elbaz, di Parigi, galleria tradizionalista proiettata decisamente nel futuro, oltre a Kaufmann Repetto, di Milano, spirito dark, curioso ed ironico allo stesso tempo rilassante e a Messine, di Parigi, con opere d’arte calamite per gli occhi, paralizzanti per l’anima, entusiasmanti per entrambi.
Per quanto riguarda la categoria degli emergenti, menzione meritano Arcade, di Londra, esposizione di semplicità elaborata, bianco e nero, così come colore, spento a volte e molto acceso altre, o Circus di Berlino, che punta su dipinti sulla natura, e anche sulla natura dell’uomo, spunti di paesaggi e di pensieri, di vita attiva e passiva, raffinati colpi di pennello. Fluxia, di Milano, rende arte il quotidiano, dal pacchetto di pop corn ad una semplice porta, e spinge a riflessione sul dato per scontato, mentre Mathew, di Berlino, mostra diversi enti, naturali, umani, materiali, che si presentano da sé, semplicemente essendoci.
Per quanto riguarda The Now, nove sono le coppie ad aver partecipato al confronto: tra queste Salvo, In Arco, di Torino, e Francesco Arena, Monitor, di Roma. Il primo porta dipinti soavi, dolci, per la maggior parte dipinti ad olio su tela, che rappresentano piccole scene, piccoli ambienti naturali o edificati; il secondo propone opere esclusivamente moderne, attuali, geniali. I due artisti creano un fortissimo contrasto nell’ammiratore, un’esplosione di sentimenti contrastanti tra di loro. Guy de Cointet, Air de Paris, di Parigi, è amante del colore, delle forme definite e dal caotico divertente, al contrario di Silke Otto-Knapp, Greeensassi, di Londra, che ama la tranquillità e la leggerezza del pennello, che rimane quasi invisibile agli occhi.
Una menzione particolare merita anche qualche artista del disegno dell’oggetto, che hanno esposto nella categoria Object. Tra questi Rossella Colombari, artista a Milano (che si occupa per di più di arredamento per la casa), che riempie gli spazi a dovere, rende l’ambiente accogliente, mantenendo tuttavia un’eleganza raffinata, mischia colori e non colori, gioca con le luci in modo sapiente. Tel Aviv c’è Talents Design, anch’esso specializzato in arredamento, offre al pubblico i suoi mobili come vere e proprie opere d’arte, forme del tutto originali e ricercate, dettagli unici ed introvabili.
MI ART 2013, collettore di ambiti, strutture ed esperienze diverse, ha visto la collaborazione con la fondazione Nicola Trussardi che con una serie di eventi ha animato le serate della settimana dedicata all’arte. Perché oltre all’arte non mancasse il divertimento e la leggerezza giustamente meritata.
(di Sophia Salaroli)
