A poche ore dall’inaugurazione del Met Gala 2018, tenutosi nella notte del 7 maggio (alla 1.00, ora locale) al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art, l’Upper East Side di New York si prepara ad accogliere centinaia di star internazionali, designer e fotografi da tutto il mondo.
L’appuntamento più glamour dell’anno, definito come gli “Oscar della East Coast” dal New York Times, si è svolto sotto la regia della celebre redattrice capo di Vogue Anna Wintour, che supervisiona dal 1995 (eccetto le edizioni del 1996 e 1998) il comitato dei sussidi e la segretissima lista degli invitati. Ad accompagnarla, altri co-host importanti del calibro di Donatella Versace, Rihanna e Amal Clooney, nel ruolo di madrina dell’evento.
“Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination” è stato il tema scelto per l’edizione di quest’anno, che esplora il legame tra moda e religiosità e segue la mostra dello scorso anno “Rei Kawakubo/Comme des Garçons: Art of the In-Between”, dedicata alla celebrazione della creatività. Sono stati attesissimi gli outfit sfoggiati sul red carpet da celebrities, stilisti e le loro muse: Versace, Riccardo Tisci, Dolce&Gabbana sono alcuni degli illustri nomi che hanno fatto della religione cattolica una fonte d’ispirazione per le loro collezioni d’alta moda.
Una serata importante, ma non di soli sfavillii e lustrini: le cifre delle raccolte fondi delle edizioni precedenti, il cui singolo biglietto costa ben 30mila dollari per chi è fuori dalla lista degli ospiti, sono state vertiginose. Gli “Oscar del Fashion”, che quest’anno festeggiano i 70 anni del Costume Institute, rappresentano infatti l’occasione della festa di beneficenza più ambita dalle personalità del mondo dello spettacolo.
di Giulia Minonne