A ben vedere, non esistono né buoni né cattivi,
né onesti né impostori, né agnelli né lupi:
esistono soltanto puniti e impuniti.
JACOB WASSERMANN
Quale donna non ha dovuto far fronte a sfide più grandi di lei? Non ha dovuto essere più forte, coraggiosa e audace di ciò che pensava di essere? E quale donna non ha dovuto combattere i pregiudizi e le ostilità dell’uomo? Pierre Lemaitre inizia il suo racconto nel bel mezzo della disperazione di una di queste donne, con una narrazione intensa, ricca di cambiamenti e colpi di scena, minuzioso spaccato della scena sociale della Parigi degli anni Venti.
Madeleine Péricourt, erede di un ingente impero finanziario, è in procinto di seppellire il padre quando una seconda tragedia conduce lei e il figlio Paul alla rovina. E sebbene sembrino circondati da amici, impareranno a loro spese che nella vita ci sono molte maschere e pochi volti, per dirla alla Pirandello, e che il passato non è facile da dimenticare.
Difatti, dal funerale in poi, nulla sarà come prima. La gioia di vivere di Madeleine, così come la tendenza a lasciare che siano gli uomini a occuparsi di tutto, lascerà spazio alla ricerca di una forza che non è così scontata e immediata da trovare in un baratro di tradimenti e condanne, che le daranno filo da torcere.
Una Europa sulla soglia del cambiamento
Ma questa è solo una parte di una storia, cui fanno sfondo vicende quali la crisi finanziaria del ’29, l’ascesa del nazismo in Germania, fino alla Grande Guerra. Ciò che Madeleine affronta è il volto di una società che cambia, e i colori dell’incendio sono proprio le scintille di una Europa che si autodistrugge. Le sue storie parlano di protagonisti della politica, della stampa e dell’esercito, ma anche di arrampicatori sociali e dell’avarizia e della meschinità di uomini comuni che Pierre Lemaitre non riesce comunque a distinguere fra buoni e cattivi, ma solo fra puniti e impuniti.
Lo stile di Pierre Lemaitre
I colori dell’incendio, edito in Italia da Mondadori, è il secondo romanzo della trilogia di Pierre Lemaitre, e fa seguito al successo di “Ci rivediamo lassù”. Il suo ritmo veloce, incapace di annoiare, è un crescendo di emozioni vissute accanto a Madeleine. È un romanzo che stupisce, coinvolge, da leggere tutto d’un fiato per indagare su una società e una città che bruciano, ma risorgeranno dalle proprie ceneri.
di Ginevra Bonina