Origin è il settimo thriller di Dan Brown (autore di rinomati romanzi come Il Codice Da Vinci, Angeli e Demoni, Inferno) pubblicato in Italia da Mondadori. Il protagonista è ancora una volta Robert Langdon, il professore di simbologia religiosa, immerso in vicissitudini mozzafiato e pronto ad interrogarsi sui grandi quesiti dell’esistenza.
Il libro inizia con un evento organizzato al Guggenheim Museum di Bilbao da Edmond Kirsch, un quarantenne milionario appassionato di tutto ciò che riguarda il futuro, e che è balzato agli onori della cronaca mondiale per il suo smodato interesse verso le invenzioni high-tech e alcuni audaci profezie.
La serata è stata organizzata per annunciare, su scala globale, una sconvolgente scoperta sulle origini del mondo. Tra gli invitati, il professore Robert Langdon, ex docente universitario di Kirsch. All’improvviso, la meticolosa organizzazione della serata lascia spazio al caos e la grande scoperta di Kirsch è sull’orlo della distruzione.
Langdon ne comprende subito la minaccia. Con l’aiuto di Ambra Vidal, collaboratrice di Kirsch e direttrice del museo, vola a Barcellona in cerca della password per accedere al documento della presentazione, con l’intento di rivelarla a tutto il mondo. Ovviamente, anche in questo romanzo, non mancheranno nemici pronti a tutto pur di impedire a Langdon di trovare la verità.
Questo romanzo fin dalle prime pagine riesce a scatenare una certa curiosità nel lettore, nonostante (a differenza dei thriller scritti in precedenza) siano presenti meno enigmi e azione. Le domande “da dove veniamo?” e “dove andiamo?“ fungono da cardine in tutta la narrazione, che si legge in modo famelico, sperando così di poter arrivare alle risposte.
In Origin, Dan Brown si concentra maggiormente sulla teoria, senza però abbandonare simboli, mito, arte moderna e idee futuristiche.
di Margherita D’Ancona