Si tratta di un viaggio emozionante e profondo nel cuore della storia, che ripercorre i luoghi simbolo della Grande Guerra, dalle montagne dell’Adamello alla Marmolada, passando per i paesaggi incantevoli delle Alpi di Ledro e gli altopiani cimbri.
Questo sentiero non è solo un cammino fisico, ma un itinerario che invita alla riflessione, un’opportunità per meditare sulla tragedia della guerra, sui sacrifici dei soldati e, soprattutto, sul valore della pace. Ogni passo è accompagnato dalla testimonianza di fortini, trincee e vecchie strade militari, ma anche dalla bellezza di boschi, ruscelli e vallate che fanno da sfondo a questo emozionante viaggio nella memoria.
In estate del 2023, il team di Va’ Sentiero ha intrapreso una ricognizione completa del percorso, testando la sua percorribilità e raccogliendo spunti per migliorare l’accessibilità. Il loro lavoro ha portato alla realizzazione di una nuova guida escursionistica digitale, con l’obiettivo di avvicinare un pubblico sempre più giovane alla bellezza naturale e storica di questo sentiero. Il progetto promuove una mobilità lenta e sostenibile, invitando tutti a riflettere sul significato della pace e su come il paesaggio stesso possa essere un luogo di riconciliazione.
Il Sentiero della Pace, inaugurato nel 1986, è infatti il simbolo di un messaggio di speranza, che oggi si rinnova grazie al coinvolgimento di giovani alpinisti, storici e fotografi. Come sottolineato dal noto alpinista Fausto De Stefani, “sul Sentiero della Pace più che altrove è d’obbligo meditare, pensare al prossimo, al rispetto per l’Altro, in un più grande rispetto verso la Natura che è madre di tutto.”
Il progetto, che ha visto anche la pubblicazione di un nuovo libro-guida realizzato dai fondatori di Va’ Sentiero, Yuri Basilicò e Sara Furlanetto, ci offre l’opportunità di scoprire, passo dopo passo, un angolo d’Italia che è unico al mondo. Con le sue 240 pagine, il libro racconta la storia del sentiero, gli incontri lungo il percorso, le esperienze di chi ha camminato in questi luoghi e, naturalmente, la bellezza di un paesaggio che continua a raccontare storie di coraggio, di lotta, ma soprattutto di pace.