L’Italia, si sa, è la terra della letteratura o, per lo meno, lo è stata. La dolce lingua, portata alla gloria da Dante, Petrarca, Leopardi e Manzoni ha reso celebre l’Italia nel mondo. Anche se oggi gli italiani hanno perso la cultura della lettura, per cui non c’è più posto nella vita frenetica di tutti i giorni, il mondo non smette di riconoscere le bellezze narrative del Belpaese. Gomorra è tra questi. Il bestseller del giovane scrittore Roberto Saviano, ormai icona della lotta alla criminalità organizzata, è stato molto letto anche all’estero dove arriva a toccare le due milioni di copie vendute. Facile trovarne il motivo: l’Italia, purtroppo, è troppo spesso associata alla malavita.
Uno degli scrittori di maggior successo di vendite in Italia, ma tradotto anche all’estero, è poi Andrea Camilleri. I suoi romanzi gialli, caratterizzati da una forte teatralità ereditata dalla carriera di sceneggiatore, sono stati tradotti in ogni lingua. Debole invece lo scrittore romano Federico Moccia, autore del best seller Tre Metri Sopra il Cielo, probabilmente perché le sue storie d’amore non riescono a fare impazzire i teenager stranieri, molto meno romantici dei coetanei italiani.
Grazie a Io Uccido, invece, l’ex comico Giorgio Faletti è diventato uno degli scrittori più conosciuti all’estero. E acclamato è anche Niccolò Ammaniti, soprattutto per il suo romanzo Io non ho paura. Il Los Angeles Times ha definito la sua prosa forte, cangiante e incredibilmente cinematografica. Sono però soprattutto i classici a comparire sugli scaffali stranieri. Calvino, Collodi, Pasolini possono essere definiti longseller ossia quei libri a diffusione costante nel tempo. Vietato scordarsi di Umberto Eco, che con il suo romanzo enigmatico Il Nome della Rosa si posiziona tra i mille libri più letti al mondo. Capofila del genere più esportato è la narrativa per ragazzi. Una curiosità? Geronimo Stilton, è diventato fenomeno dell’editoria made in Italy e tradotto in 35 lingue in 180 Paesi.
Ilaria Forastieri