L’abbraccio di David Grossman, un’incantevole riflessione sull’identità individuale e sulla solitudine
«Sei dolcissimo e tanto carino, non c’è nessuno al mondo come te!» è l’espressione d’amore di una madre per il figlio con cui comincia questa breve favola di David Grossman, intitolata L’abbraccio. Di contesto, descrizioni e parole superflue non c’è necessità: al centro della narrazione troviamo un semplice dialogo che racchiude un’incantevole riflessione sull’identità individuale e sulla solitudine.
Con poche frasi fragili e delicate, accompagnate dagli splendidi disegni dell’artista israeliana Michal Rovner, il piccolo Ben chiede alla madre perché al mondo non ci sia nessuno come lui.
«Perché ognuno di noi è unico e speciale» è la risposta.
«Ma io non voglio che al mondo ci sia soltanto uno come me» protesta Ben.
«Perché no? È una cosa bellissima che tu sia unico e speciale!»
«Perché così sono solo! Mentre io voglio che ci sia anche qualcun altro come me!»
Per Ben, essere unici, in qualche modo diversi, equivale a essere soli e a non avere punti di contatto con le altre persone. Lui ha bisogno della sua mamma e del suo papà, ed è per questo che di essere unico proprio non vuole saperne. Così la mamma, a fronte dei suoi incalzanti perché, gli rivela: «Vedi, proprio per questo hanno inventato l’abbraccio».
Alla fine del racconto, ci rendiamo conto che i destinatari non sono solo i bambini e ciò apre spazio per la più controversa delle questioni, affrontata in libri, saggi e film: l’amore ci rende soli? L’abbraccio, il riflesso più immediato del sentimento, ci completa avvicinando “due” e rendendolo “uno” oppure siamo un “uno” che si spezza proprio quando ci si abbandona all’amore?
La risposta di David Grossman è questa favola, che nel lasso di tempo di una passeggiata, spiega che unicità non vuol dire solitudine e che esiste sempre una forza che sebbene per poco ci rende completi.
L’autore
David Grossman è stato annoverato tra i più grandi scrittori contemporanei. È un pluripremiato autore di saggi, libri per bambini e romanzi, fra cui i famosi “Qualcuno con cui correre”, “Che tu sia per me il coltello” e “A un cerbiatto somiglia il mio amore”. “L’abbraccio” è stato pubblicato in Italia da Mondadori e accolto come ennesima riprova del talento e dell’immediatezza dello stile del romanziere israeliano.
di Ginevra Bonina