Questa è la storia di due persone che si amano, ma non lo sanno ancora.
Nicola, vedovo da poco, ma ormai da tempo non più innamorato. Si era così assuefatto alla convivenza con la moglie che solo ora riesce ad ammettere che la sua morte, paradossalmente, gli ha restituito la vita. Irene, donna avvenente, bellissima e separata dal marito, ha le idee chiare su quello che vuole: cerca un uomo “a cui la vita abbia dato troppo da fare perché si sforzi di piacerle e soprattutto di compiacerla ”.
Sono fatti l’uno per l’altra, ma continuano a mancarsi, a non incontrarsi mai, anche se frequentano abitualmente lo stesso bistrot sedendosi allo stesso tavolo di fronte a un grande poster di Buster Keaton.
Diego De Silva si prende una pausa dalle vicende dell’avvocato Vincenzo Malinconico che lo hanno reso celebre, per regalarci questo romanzo breve o racconto lungo, che dir si voglia. Si legge in un pomeriggio, ma suscita riflessioni e interrogativi interessanti, senza mai risultare noioso. Anzi, spesso si ha la sensazione che l’autore riesca a interpretare i nostri pensieri, a spiegare i nostri comportamenti più inconsapevoli. I temi principali sono quelli dell’amore e della perdita che si trasforma in opportunità se ci spinge a reagire, a non crogiolarci nel dolore, ad andare alla ricerca di quella felicità che ognuno merita, ma che pochi riescono davvero a raggiungere.
Insomma, una bella occasione per conoscere questo autore e una conferma per chi già lo apprezza.
Mancarsi
di Diego De Silva
Einaudi – 99 pp. – 10 euro
(di Martina Carnovale)