“Vermeer, il tempo perduto”, il nuovo romanzo di Giovanna Strano edito da Morellini, ripercorre la storia del maestro olandese e l’impatto delle sue opere nei secoli, intrecciando narrazione storica e finzione.
Al centro del racconto, la celebre “Veduta di Delft”, dipinto simbolo che lega tra loro personaggi di epoche diverse: dall’esperto d’arte Théophile Thoré-Bürger, che riscoprì Vermeer nell’Ottocento, fino al falsario Han Van Meegeren, celebre per aver ingannato i nazisti con le sue copie perfette. La seconda parte del romanzo, dedicata proprio alla figura di Van Meegeren e alla sua musa Johanna, porta il ritmo della narrazione su un piano più dinamico e avvincente, tra intrighi artistici e inganni ben orchestrati.
Il libro si distingue per una scrittura raffinata e un approccio narrativo che alterna rigore storico e suggestione romanzesca, restituendo il fascino dell’arte senza tempo di Vermeer. Un’opera per appassionati di storia dell’arte e per chi ama le storie in cui il confine tra realtà e finzione diventa sempre più sottile