La 63esima edizione dei Grammy Awards non ha mai visto così tante donne candidate e vincitrici. La veterana Beyoncé brilla nel firmamento, con il maggior numero di candidature e di grammofoni d’oro vinti.
Le vincitrici
L’edizione degli a pieno titolo rinominati Oscar della musica ha visto non pochi ostacoli sul suo cammino quest’anno. La pandemia mondiale ha costretto la posticipazione della cerimonia da gennaio a marzo, mentre la lista dei candidati pubblicata a gennaio ha scatenato non poche polemiche. The Weeknd ha protestato con un cinguettio bellicoso su Twitter accusando di corruzione tutta la giuria. Halsey e l‘ex One Direction Zayn si sono lasciati scappare che la Recording Academy nomini più per amicizia che per effettivo talento del cantante.
Ma, forte della nostalgia verso il senso di unione e vicinanza fisica ancora impensabile che solo la musica regala, i Grammy hanno avallato ogni ostacolo dichiarando che “The show must go on” e, con 2 milioni di dollari investiti tra misure antiCovid e tamponi, la cerimonia più famosa nel mondo è andata in onda, presentata da Trevor Noah.
A trionfare sono state le donne: Beyoncé è a pieno titolo la regina della musica, con la carriera più premiata di sempre, ben 28 vittorie, l’ultima quest’anno, insieme a Megan Thee Stallion come Best Rap Song, diventando le prime donne a vincere il premio della categoria. Queen Bey vince anche la Best Rap Performance per “Brown Skin Girl”, iscrivendo nel firmamento anche Blue Ivy, la figlia di nove anni, ufficialmente la più giovane vincitrice di un Grammy Award della storia.
La 63esima edizione è anche la cerimonia dove le donne di colore hanno avuto la loro rivincita dopo le ingiustizie dichiarate da Alicia Keys, che nell’edizione del 2020 incitava la commissione alla diversity e all’inclusione. Megan Thee Stallion, infatti, oltre a trionfare con Mrs Carter, conquista il palco con ben tre vittorie e un’esibizione con la spumeggiante Cardi B.
I fratelli Billie Eilish e Fineas portano a casa quattro statuette tra cui Record Of The Year, vinto per il secondo anno di fila con la canzone Everything I Wanted. Future Nostalgia, favoritissimo con sei candidature, ha portato Dua Lipa alle vette delle classifiche conquistando proprio in questi giorni il platino negli USA e il grammofono d’oro per Best Pop Vocal Album.
Taylor Swift firma il grande ritorno, sempre sofferto per lei dopo quei Grammy resi spiacevoli da Kanye West, con sei candidature per l’album Folklore, che vince Album Of The Year, premio che la bellissima cantante di fiori vestita abbraccia in lacrime, incitando le più giovani a non perdere mai le speranze. I Can’t Breath di H.E.R. è stata nominata Song of the Year.
Le performance
Harry Styles in completo di pelle nera, una farfalla tatuata sul petto e un boa di struzzo color menta, apre a suon di Watermelon Sugar la 63esima edizione dei Grammy Awards. La canzone, premiata allo Staples Center come Best Pop Solo Performance, ha lasciato il palco a una Dua Lipa talentuosa e ricoperta di glitter fucsia dalle palpebre al vestito, fino al microfono. Tutte esibizioni registrate in separata sede e senza pubblico, che smorzano un po’ l’entusiasmo, ma necessarie a causa della pandemia.
Annunciata con non poco malcontento generale la mancata esibizione della regina Beyoncé, le star che si sono scatenate sul palco sono state moltissime. Da Bruno Mars alle spumeggianti sorelle HAIM, passando per i Black Pumas, Doja Cat e Lil Baby. Chiudono Cardi B e Megan Thee Stallion con la loro WAP, sensualissime e fiere. Il tutto vuole essere un piccolo assaggio carico di nostalgia di quello che, finita la pandemia, tornerà a essere la normalità: cantare a squarciagola sotto il palco di un concerto.
di Annastella Versace