Ludovico Einaudi, dopo una lunga serie di sold out, il 3 dicembre torna a casa, al Teatro Dal Verme di Milano, per le tradizionali dieci date prenatalizie che da ormai quattro anni allietano l’aria festiva della città meneghina.
Seven Days Walking
Il nuovo album Seven days walking è stato registrato in autunno a Schloss Elmau in Germania e negli Air Studios di Londra. Accanto a Ludovico Einaudi al pianoforte, appaiono Federico Mecozzi al violino e Redi Hasa al violoncello. L’idea dell’artista ha preso vita durante delle lunghe passeggiate in mezzo alla neve, momento in cui l’artista, probabilmente aiutato dall’atmosfera coinvolgente, si perdeva nei suoi pensieri entrando in uno stato tormentoso in cui le forme diventavano indefinite, perdendo qualsiasi contorno e qualsiasi colore.
Un mix di versioni e di emozioni
Iniziando a registrare, si rese conto che ogni versione a cui dava vita aveva un carattere proprio, una sua anima, mille sfumature che non potevano assolutamente rimanere solo dell’artista, e che quindi Einaudi ha deciso di condividere con il suo pubblico. Ha dato vita ad un percorso di ascolto labirintico utile a capire come un’idea musicale si possa sviluppare in tante direzioni, cambiare ogni qualvolta venga eseguita, e ancora, quando viene ascoltata. L’autore ha associato ogni traccia al camminare, all’esperienza di fare e rifare cose e percorsi, e scoprirne sempre nuovi dettagli, un po’ come quando si rilegge il libro preferito.
I temi e il cofanetto
Seven days walking è suddiviso in sette episodi, ognuno dei quali è focalizzato su alcuni temi principali; sette variazioni intorno a uno stesso percorso immaginario o sette momenti diversi dello stesso itinerario. Sono sette album, dal Day One al Day Seven, che, dopo l’uscita del Day One il 15 marzo, sono stati pubblicati in digitale a scadenza mensile fino a essere riuniti in cofanetto nell’autunno 2019.
Il tour
Ancora una volta il “fenomeno Einaudi” si è confermato un artista di fama internazionale. Le dieci date milanesi chiuderanno un tour iniziato alla Carnegie Hall di New York, passando per le monumentali Symphony Hall di San Francisco e Walt Disney Hall di Los Angeles, per i grandi teatri di Washington, Philadelphia, Chicago, Denver e chiudendo col botto sul Pacifico, a Seattle e Vancouver. Quest’estate è stato il turno della sua amata Italia, con cinque concerti nei più rinomati anfiteatri storici, tra cui spiccano le meravigliose architetture scolpite dal tempo del Teatro Greco di Siracusa e di Caracalla a Roma. Ha proseguito poi nel Regno Unito, con sette date a Londra che hanno registrato il tutto esaurito in pochi giorni. Ora chiuderà con la sua Milano, con le tradizionali 10 date prenatalizie, quasi come se volesse festeggiare con le persone a lui più care.
Einaudi e l’idea di Climate Space
Oltre ai concerti, Einaudi quest’anno ha avuto l’idea di Climate Space, una rassegna di 30 cortometraggi d’autore sulla crisi climatica, proiettati in teatro e curati da Francesco Cara. Dal 3 al 21 dicembre, in corrispondenza dei concerti, sono in programma tre proiezioni al giorno nel Climate Space del Teatro dal Verme. L’entrata è gratuita e aperta a tutti, anche a chi non ha il biglietto del concerto.
Indubbiamente Ludovico Einaudi è uno degli artisti italiani maggiormente apprezzati all’estero e non è difficile capire perché. Ora non ci resta che scambiarci gli auguri di Natale al Teatro dal Verme con le sue meravigliose composizioni in sottofondo.
di Alice Bonalumi