Arlecchino servitore di due padroni: un classico rinnovato al Piccolo Teatro

Il capolavoro di Strehler Arlecchino torna al Piccolo, rinnovato da de Luca e interpretato dai talenti della Scuola di Teatro di Milano.

a cura della Redazione

Torna al Piccolo Teatro di Milano Arlecchino servitore di due padroni, il celebre spettacolo di Giorgio Strehler riproposto in una nuova e coinvolgente edizione curata da Stefano de Luca, che intreccia tradizione e innovazione per una stagione all’insegna del grande teatro.

Il mito di Arlecchino: una nuova generazione sul palco del Piccolo

Dal 24 ottobre al 17 novembre, il Piccolo Teatro di Milano ospita una nuova versione dello spettacolo iconico Arlecchino servitore di due padroni. Diretto da Stefano de Luca, questo adattamento rinnova il leggendario allestimento di Giorgio Strehler, portato sul palco per la prima volta nel 1947. Protagonista è Enrico Bonavera, veterano nel ruolo di Arlecchino, affiancato da giovani attori diplomati alla Scuola del Piccolo, in un cast che fonde esperienza e freschezza artistica. Questa produzione, unica per il Piccolo, reinterpreta la commedia di Goldoni mantenendo intatti il ritmo e l’ironia che da decenni incantano il pubblico di tutto il mondo.

Un viaggio tra tradizione e innovazione

Arlecchino servitore di due padroni è un caposaldo del teatro italiano e simbolo di continuità e trasformazione. Da settantotto anni, questo spettacolo riflette una filosofia teatrale “viva” che si rinnova nel rispetto della tradizione. La messa in scena, fedele all’impronta originale di Strehler, si arricchisce con la guida di de Luca, che celebra il passato ma guarda al futuro, unendo alla compagnia storica giovani attori desiderosi di esplorare il teatro classico. Questo continuo dialogo tra generazioni valorizza lo spettacolo, rendendolo un “organismo vivente” sempre diverso.

Iniziative per un dialogo culturale

In linea con l’impegno sociale del Piccolo, la nuova edizione di Arlecchino include attività volte all’inclusività e alla comprensione del teatro. Il 9 novembre è previsto un touch tour, un’esperienza multisensoriale per persone cieche e ipovedenti che permette di esplorare costumi e scenografie attraverso il tatto. Altre iniziative, come il Walk_Talk e le conversazioni tematiche, offrono al pubblico approfondimenti sui temi dello spettacolo, dalla tradizione della maschera alla storia di Arlecchino, rendendo il teatro un luogo di incontro e scoperta.

Arlecchino: uno spettacolo senza tempo

De Luca vede in Arlecchino un “rito di morte e rinascita”, in cui il teatro diventa un rito collettivo, capace di rinnovarsi e di far rivivere le emozioni universali della commedia. Dal suo esordio post-bellico, questa produzione continua a trasmettere un messaggio di speranza e gioia, avvicinando il pubblico con il linguaggio universale della Commedia dell’Arte. In questo viaggio nel tempo, Arlecchino servitore di due padroni resta un invito alla leggerezza e alla felicità, aspirazioni sempre attuali per lo spettatore.

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