“Per me il cinema non è stato solo una grande passione fin dall’infanzia continuata nell’età adulta, ma anche una costante fonte di idee e di ispirazioni da cui ho attinto nel corso degli anni contribuendo alla costruzione della mia estetica. Il cinema è un enorme repertorio di visioni che ha dato forma in maniera indelebile al mio stile e al mio modo di intendere l’eleganza e di comunicarla”.
Con questa dichiarazione, Giorgio Armani dà il via alla seconda edizione della rassegna cinematografica ospitata negli spazi di Armani/Silos in via Bergognone 40 a Milano che si apre oggi, mercoledì mercoledì 9 marzo, con la proiezione in lingua originale della commedia poliziesca francese “Café de Paris”, scritta e diretta nel 1938 da Yves Mirande e George Lacombe.
Commedie francesi, neorealismo italiano, noir hollywoodiano: molteplici sono i generi cinematografici che hanno ispirato Giorgio Armani fin dagli albori della sua carriera, plasmandone l’immaginazione. Tra i film selezionati dallo stilista c’è anche “La Corona di Ferro”, kolossal italiano del 1941 diretto da Alessandro Blasetti e vincitore della Coppa Mussolini alla nona edizione del Festival del Cinema di Venezia. Fiabesco, cupo e visionario, il film che racconta le intricate vicende del regno di Kindaor ispirandosi alle saghe nordiche, ma anche all’epica e alla tragedia greca, è quello che ha scatenato in Giorgio Armani l’amore per la settima arte, insieme alla pellicola del 1948 “La terra trema”, diretta dal celeberrimo regista italiano Luchino Visconti e ispirata al capolavoro letterario “I Malavoglia” di Giovanni Verga.
Dall’Italia degli anni ’40 Giorgio Armani si sposta a Hollywood e al thriller, diretto da colui che è considerato il Re del genere a tutti gli effetti: Sir Alfred Hitchcock. La pellicola scelta per la rassegna è “Notorious – L’amante perduta” (1946), inserita nel 2001 al 38esimo posto della lista dei 100 thriller e horror migliori di tutti i tempi e nel 2002 all’86esimo posto della lista dei 100 migliori film sentimentali di tutti i tempi. Il film, che dal 2006 è conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, ha per protagoniste due autentiche leggende del cinema, oltre che icone di stile: Cary Grant e Ingrid Bergman.
Ma l’Italia è ancora una volta protagonista di questa rassegna, durante la quale verranno proiettati due film che hanno segnato la storia del Cinema Neorealista italiano: “Roma Città Aperta” (1944), pellicola diretta da Roberto Rossellini e vincitrice del Grand Prix al Festival di Cannes del 1946, la cui protagonista è l’indimenticata Anna Magnani e il capolavoro drammatico “Ladri di Biciclette” (1948), diretto, prodotto e parzialmente sceneggiato da Vittorio De Sica.
Generi cinematografici diversi, così come diversi sono i costumi e gli stili che caratterizzano i film protagonisti di questa rassegna cinematografica, fortemente desiderata e realizzata da Giorgio Armani che, celebrando così il suo grande amore per il cinema mondiale, racconta anche le radici del suo percorso di formazione come stilista.
di Martina Porzio