È ufficialmente iniziato il periodo dell’anno delle grandi premiazioni, dopo i Grammy Awards e, nel Bel Paese, il celeberrimo Festival di Sanremo, il 19 febbraio si sono tenuti i BAFTA, storica serata britannica di premiazioni cinematografiche e anticamera dei più famosi, ma cronologicamente più giovani e americani Oscar.
Da questa fantasmagorica serata, che si è tenuta al Royal Festival Hall di Londra e alla quale hanno partecipato dopo due anni di assenza anche William e Kate, è emerso un unico e inaspettato vincitore: il regista tedesco Edward Berger con il suo Niente di nuovo sul fronte occidentale ha battuto ogni record, poiché si tratta del primo film non di lingua inglese a ricevere 7 statuette tra cui quella per il Miglior regista, Miglior film, Miglior film in lingua straniera.
A una vittoria tanto schiacciante, ha fatto da contraltare una sconfitta altrettanto cocente, quella di Everything Everywhere All at Once dei Daniels, che nonostante le 10 candidature si è portato a casa solo il premio per il Miglior montaggio.
Abbastanza bene a pari merito Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin) e Elvis, che si sono portati a casa quattro “ori”, anche se, probabilmente, il signor Martin McDonagh si aspettava di ricevere qualcosa in più del premio per Miglior sceneggiatura originale e Miglior film di lingua inglese.
Per quanto riguarda le performances attoriali, Cate Blanchett ha vinto il premio come Miglior attrice protagonista per la sua interpretazione dell’omonima direttrice d’orchestra; Austin Butler è stato invece premiato come Miglior attore per il suo Elvis (la star californiana è forse veramente l’unico punto forte di un film che ha fatto molto fumo ma poco arrosto).
Sono invece due “spiriti dell’isola” i vincitori del premio come Miglior attrice non protagonista, Kerry Condon, e quello per il Miglior attore non protagonista, il giovane irlandese Barry Keoghan.La rivelazione di questi BAFTA è stata proprio Niente di nuovo sul fronte occidentale, terzo riadattamento del romanzo di Erich Maria Remarque, che pareggia con l’anglofono Gli spiriti dell’isola e riapre inaspettatamente la partita, il cui atto finale si terrà il 12 marzo agli Oscar.