Bastavano pochi passi per raggiungere il traguardo. Bastano pochi passi per guadagnarsi la vittoria, la rivincita per il duro lavoro, la fatica, il sudore. Ma bastano pochi passi anche per morire.
Boston-Caccia all’uomo è il nuovo film di Peter Berg: duro, drammatico, vero, che con sconfinata precisione rievoca quel 15 aprile 2013, giorno in cui si verificò l’attentato alla Maratona di Boston per mano di due fratelli ceceni.
L’audace regista si è reso partecipe di un’impresa non da poco, quella di trasformare una ferita ancora aperta in un film thriller che, nonostante la spettacolarizzazione di base, rispettasse la delicatezza dell’episodio e mantenesse vivi i valori di una città che si è rialzata da sola e si è unita contro un pericoloso nemico comune.
Il tutto viene raccontato seguendo la vita di un semplice poliziotto americano, Tommy Saunders, interpretato dal noto volto hollywoodiano Mark Wahlberg (protagonista di numerosi film come il thriller “Shooter” o l’esilarante commedia “Ted”), agente un po’ turbolento e che per punizione è di servizio vicino il traguardo della maratona. Un ruolo così noioso si trasforma in una vera testimonianza e in una caccia all’uomo senza fine.
Peter Berg ha dichiarato di aver coinvolto intenzionalmente i cittadini di Boston durante le riprese, coloro che in un modo o nell’altro conoscono la vera storia, l’hanno toccata con mano, e questi, subito disponibili, si sono messi a lavoro con la troupe per dar vita a un vero capolavoro. “Patriots Day” (titolo originale) fa della sincerità e del patriottismo le sue carte vincenti, due elementi fondamentali per la riuscita di uno pseudo docu-film che ha contemporaneamente il compito di informare, insegnare e sensibilizzare.
La critica statunitense ha accolto positivamente la pellicola, apprezzando in modo particolare la capacità di Berg di presentare un racconto corale che non risulti confusonario e dispersivo.
“Il demonio ti colpisce e tu hai soltanto un’arma per difenderti: l’amore”
di Federica Giampaolo