Magic in the Moonlight nuovo gioiello di Woody Allen.
A fare da teatro al cinquantesimo film sono i ruggenti anni Venti, che si distinsero per la nascita del Jazz, genere musicale che coinvolge in prima persona l’irriverente regista Statunitense, per il fiorire del femminismo, delle suffragette, delle flapper e dello sviluppo in campo artistico dell’Art Deco.
Non è la prima volta che Allen si cimenta in questo particolare periodo del’900, anzi, lo abbiamo visto indagare su questo momento del XX sec. in molte altre sue celeberrime pellicole come Radio Days, Zelig, Pallottole su Broadway e La Rosa Purpurea del Cairo che proprio come il neonato Magic in the Moonlight approfondisce un argomento molto caro al regista, trattasi del conflitto tra illusione e realtà.
Questa volta a fare da protagonista alla vicenda, spassevole e al contempo profondamente riflessiva come sempre vuole la firma di Woody, è un famoso illusionista inglese, interpretato da un brillante Colin Firth il quale, ricalcando una reale tendenza del passato, si pone l’obbiettivo di smascherare una giovane spiritista, una medium da strapazzo interpretata da quel “bel faccino talentuoso” di Emma Stone, la quale pare essere profondamente intenzionata a truffare una famiglia benestante e decorosa.
Siamo nel Sud della Francia, nella bellissima costa Azzurra e ciò che all’apparenza appare un compito senza troppe difficoltà risulta essere più ostico di quanto il bell’illusionista anglosassone si fosse immaginato. L’amore, la bellezza, l’empatia che la giovane spiritista riesce ad evocare in lui, mette a tacere il cinismo e l’indiscusso razionalismo appartenenti al mago-Firth il quale si ritrova a contraddire ciò che un tempo rappresentava il fondamento della sua carriera e della sua educazione.
Allen afferma di aver tanto desiderato che fosse proprio Colin Firth ad interpretare il protagonista di questa nuova produzione, perché incarnava perfettamente il ritratto designato come protagonista della vicenda. La scelta della Stone non fu invece immediata, il regista confessa sorridendo che scoprì la giovane attrice in tv mentre stava facendo della ginnastica nel suo salotto e la trovò davvero graziosa, così tanto non solo da sceglierla per quest’opera ma per qualificarla come sua nuova Musa. Chissà, riuscirà a dimostrarsi degna del posto d’onore un tempo ricoperto da Mia Farrow, Diane Keaton, Penelope Cruz e ultimamente dalla sensualissima e carnosa Scarlett Johansson?
Indiscutibile è la forte passione che Woody Allen coltiva per la magia, pur essendosi sempre definito ateo e razionale, il regista confida di aver tanto amato nell’infanzia e nell’adolescenza l’illusionismo, cimentandosi anche in spettacoli di prestigio con ottimi esiti.
Il pubblico italiano dovrà però aspettare ancora qualche mese prima di godersi questa nuova attesissima creazione, che affiorerà sotto l’albero di Natale assieme ai tradizionali Cinepanettoni il prossimo Dicembre.
Intanto, riflettendo sulle parole di Woody Allen, ci stringiamo accanto a lui da buoni fan fischiettando
gli i nostri migliori auguri per il soffio di questa cinquantesima candelina.
“ La vita non ha senso. Secondo me, il lavoro dell’artista è proprio quello di cercare di trovare una soluzione nell’accettare lo stato delle cose, ed io preferisco l’illusione alla realtà… per questo faccio film. Sono un regista perché il cinema è lo strumento per evadere ” ( W. Allen )
di (Giulia Betti)
ciao ! Credo ci sia un errore di impaginazione! comunque non vedo l’ora di vederlo, sapete quando esce in italia?