Clint Eastwood racconta la vera storia di Richard Jewell

Richard Jewell

Richard Jewell, l’anti-eroe americano

Richard Jewell (interpretato magistralmente da Paul Walter Hauser) è un mammone sovrappeso che lavora come sorvegliante, strenuo difensore della giustizia, proprio come il Superpoliziotto del supermercato, ma destinato a cose molto più grandi.

Nella calda estate americana del 1996, durante le Olimpiadi di Atlanta, il sorvegliante Richard Jewell è il primo a segnalare uno zaino-bomba abbandonato sotto una panchina, salvando così innumerevoli vite. In quel momento Richard, il giustiziere grasso e sfigato, diventa un vero e proprio eroe americano. L’idillio ha però vita breve, poiché gli stessi media che l’avevano incoronato, poco dopo lo accusano di essere egli stesso l’attentatore.

Da quel momento le agenzie governative FBI, GBI, APD e gli stessi Stati Uniti d’America gli si ritorcono contro e tentano in tutti i modi di distruggerlo. Aiutato dall’avvocato Watson Bryant, il protagonista lotterà con le unghie e con i denti per salvaguardare ciò che per lui è la cosa più importante del mondo: la verità.

L’ascesa e la caduta di un uomo rovinato dai media

Richard Jewell, diretto dal premio Oscar Clint Eastwood e incluso tra i migliori 10 film del 2019, tratta di una storia vera che, avvenuta 23 anni fa, risulta oggi più attuale e scottante che mai. Anche se non ci pensiamo troppo, l’influenza che i mezzi di comunicazione hanno sul nostro pensiero e sulla nostra vita quotidiana cresce in maniera esponenziale. E se i media ci stessero mentendo? E se la tv, la radio, i social network stessero manipolando la verità per indurre nella popolazione un certi tipi di comportamenti?

Richard Jewell è l’esempio più eclatante di quanto un pregiudizio possa pesare sulla vita di una persona. Le verità si susseguono e si scontrano, si mescolano e si annullano proprio come le scene del film, girate con innumerevoli tecniche di ripresa differenti. Nelle sale italiane dal 16 gennaio, Richard Jewell è un pellicola coraggiosa come il suo protagonista, quasi scomoda, che come uno specchio riflette i vizi più turpi della nostra società in cui conta solo apparire, mai essere.

 

di Alessandra Baio

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