Cyrano, il “brutto” dal cuore d’oro

Alessandro Preziosi torna a Milano da spadaccino guascone dando prova di efficace maturità teatrale nella doppia veste di protagonista e regista nel Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand. L’opera, la cui trama è una delle più amate dal teatro di tutto il mondo e che  rimane invariata anche nella traduzione e nell’ adattamento di Tommaso Mattei per la regia di Preziosi, racconta l’amore tormentato dello strepitoso spadaccino Cyrano per sua cugina Rossana, che, ignara del sentimento del caro cugino per lei, s’invaghisce di un altro uomo, il cadetto Cristiano. Cyrano oltre ad essere maestro di spada, ha una straordinaria abilità con le parole che si rivelano armi altrettanto pungenti per sedurre gli animi e tenere lontano nemici e coloro che osano prenderlo in giro per il suo brutto naso, vero ostacolo alla sua felicità. Cyrano,  convinto che non potrà mai essere amato da Rossana a causa del suo naso, infatti, decide di sacrificare il proprio sogno d’amore aiutando  Cristiano, a conquistare il cuore della giovane, amante non solo della bellezza estetica ma anche di deliziose rime “baciate”. L’opera teatrale scelta da Preziosi riporta quindi in auge non soltanto il vero senso del sacrificio d’amore, ma anche il profondo significato di ciò che è realmente il cardine principale del sentimento: l’autenticità di chi amiamo.  L’amore espresso in versi assume una carica di magia che incanta chi vi s’imbatte. Quasi che la naturalezza o anche l’impegno nel riuscire ad esprimersi con licenza poetica sia specchio della reale profondità di quell’amore. In un mondo in cui la “superficialità estetica” spesso s’impone anche nelle relazioni sentimentali, è interessante assistere ad un testo teatrale che mette di nuovo in scena la “sostanza” delle parole. Tutti gli scambi dialettici all’interno dell’opera hanno una valenza  connotativa che  ridona luce emotiva alle espressioni  amare, vincere, vivere.  Ama, vince e vive con estrema dignità il  “poeta guascone” e, consapevole, ci dice che “… al fin della licenza io tocco!” Ed è davvero così: la suggestiva regia e magistrale interpretazione di Alessandro Preziosi “toccano l’anima” degli spettatori in maniera trasversale. L’attore e regista napoletano riesce sia a compiacere il cuore di chi conosce  l’opera di Rostand e ne segue gli atti con palpitazione fedele alla penna del suo autore, sia a sorprendere e scaldare l’anima di chi, invece, di Cyrano sapeva poco o nulla. E’ il caso proprio di dire che si tratta di un “lavoro di fioretto”, preciso e pungente nel cogliere in maniera sublime la partecipazione di chi vi assiste. Da non perdere. A Milano al Teatro Nuovo,  in piazza San Babila, fino al 18 marzo.

 Valentina Ferrario

 

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.